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APPENDICE DIDATTICA COS’È UN POSITION PAPER E COME REDIGERLO Il position paper è un documento di una lunghezza minima di 4 pagine, scritto in inglese, che riassume in modo chiaro e sintetico la posizione del Paese rappresentato in relazione ai topics in agenda, ossia in relazione agli argomenti trattati all’interno della Commissione cui ciascuno studente sarà assegnato. Inoltre, il position paper serve agli stessi delegati che l’hanno redatto per precisare (agli altri) e ricordare (a sé stessi) le posizioni che essi intendono affermare all’interno della commissione nel corso dei lavori. Il position paper potrà altresì essere utilizzato dai delegati per la predisposizione dei for- mal speeches: si tratta delle allocuzioni indirizzate a tutti i membri della commissione, che ogni delegazione ha diritto di tenere, in via ufficiale, durante le sessioni di lavoro. Il position paper deve essere redatto al computer ed inviato inderogabilmente entro la data che sarà comunicata dallo Staff Didattico. Il documento deve avere una lunghezza minima di 2 pagine e massima di 4, scritto in ca- rattere Garamond 12 pt, con interlinea di 1,5 pt, e margini di 2,54 cm. In primo luogo, per una corretta ed efficace stesura dell’elaborato, è innanzitutto essenzia- le la conoscenza delle politiche del Paese rappresentato: Tuttavia, la redazione del posi- tion paper richiede anche lo studio del topic oggetto dell’agenda. Occorre chiarire che lo scopo del position paper non è quello di fornire una trattazione generale del tema attribuito alla competenza della commissione di cui si fa parte (una trattazione siffatta va inserita in apertura, a mo’ di succinta introduzione, ma non esaurisce la funzione del position paper), bensì quello di trasmettere la specifica posizione assunta dal Paese rappresentato. A tal fine, occorre prospettare una o più possibili linee guida alle questioni esposte nella guida della commissione. Più dettagliatamente, la struttura che si consiglia di osservare per la redazione del position paper è la seguente: 1) Paragrafo di introduzione in cui si tratta in modo generale il problema (Introduction); 2) Azioni concrete già intraprese, in passato, dal paese rappresentato per risolvere le problematiche oggetto della simulazione (History); 3) S  ituazione attuale riguardo al tema trattato nel topic (Current Situation/Current Status); 4) Azioni intraprese precedentemente da diverse entità, organizzazioni o da gruppi di paesi in coalizione che si vorrebbe fossero (ulteriormente) implementate, richiamo di affermazioni di personalità importanti (Capi di Stato ecc) e/o informate, oppure documenti, trattati ed accordi già siglati che si vorrebbe fossero integrati/potenzia- ti (Actions Undertaken on the Topic/s); 5) P  roposta/e di soluzioni di carattere globale che potrebbero risolvere il problema e proposta di strategie ed iniziative (Proposed Actions and Solutions); 6) R  ichiamo, se possibile, alla necessità di una forte collaborazione con altri paesi e/o con le Organizzazioni Non Governative (Conclusion). È importante che nella predisposizione degli elaborati gli studenti evitino di dare soluzioni banali/retoriche e verifichino continuamente la coerenza delle posizioni espresse con quanto nella realtà viene proposto dal Paese rappresentato, attingendo largamente a fonti ufficiali. Nel caso in cui su un determinato problema non si disponga di informazioni prove- nienti da fonti affidabili si consiglia di procedere con la cosiddetta tecnica del “verosimi- le”, cercando cioè di immaginare (e quindi di scrivere) quali posizioni quel paese, in base alla sua politica generale, alla sua collocazione geografica, alla sua storia, etc. potrebbe teoricamente proporre. 28