XL, l'house organ di OPES anno 1, n°8, ottobre 2019 | Page 22

X-Files: L Sport Insights IL DEBUTTO DEL “CAPITANO” NELLA LEGA CALCIO A 8 DI OPES Che cosa succede quando un ex Campione del mondo di calcio come Francesco Totti decide di giocare nella Lega Calcio a 8 di OPES? 22 Che il tempo si ferma e che lo spazio circostante si trasforma. In un attimo si annullano quegli 855 giorni di vuoto calcistico, di assenza di un’icona di Roma con addosso la maglia numero 10, con la fascia di Capitano stretta al braccio e con un pallone al piede. Al tempo stesso, sembra svanire quell’immagine malinconica di un giorno di maggio del 2017, quando un’intera città, con le lacrime agli occhi e con la consapevolezza che niente sarebbe più stato come prima, abbracciò e rese omaggio a quel giocatore che li aveva rappresentati e difesi ma anche fatti sognare e gioire, grazie alle sue prodezze, alle sue magie, alle sue gesta e ai suoi goal mai banali, e che era pronto ad intraprendere una carriera dirigenziale. Il 30 settembre 2019, a più di due anni di distanza da quella commovente camminata sotto la Curva Sud dello Stadio Olimpico, Francesco Totti, il fenomeno, si è manifestato nuovamente su un rettangolo verde per giocare la sua partita, “con gli amici” come ha ripetuto lui ogniqualvolta è stato interrogato sulla sua scelta di scendere in campo nella Lega Calcio a 8 di OPES. È stato un banalissimo lunedì sera, ma in un attimo una calda notte d’autunno è diventata simile ad una partita di Champions League, anche se nel cielo di Roma non risuonavano le solenni noti dell’inno della massima competizione europea per club ma solo grida di giubilo e stupore per l’idolo di tante generazioni e di una città intera. L’ambiente, nonostante la presenza di telecamere, schiere di giornalisti, taccuini e fotografi, è stato senza dubbio più familiare. Sugli spalti dell’impianto sportivo che ha ospitato il debutto di Totti c’erano più di 1.000 persone, soprattutto famiglie che hanno accompagnato i figli a vedere e ad ammirare quel numero 10 straordinario, unico e per certi aspetti magico. Perché un conto è ascoltare i racconti quasi