XL, l'house organ di OPES anno 1, n°8, ottobre 2019 | Page 14

14 «Con i partecipanti – ha riferito Luca Scarpa - abbiamo toccato temi riguardanti la responsabilità dei membri del consiglio direttivo di un’Associazione Sportiva Dilettantistica non riconosciuta, cosa molto importante perché è un fenomeno sottovalutato da parte degli organismi direttivi delle Associazioni. Quindi, abbiamo affrontato tutte quelle questioni legate alla responsabilità patrimoniale e personale di chi agisce per nome e per conto dell’ASD. Abbiamo toccato il tema del rapporto di lavoro sportivo, focalizzandoci sull’inquadramento che dovrebbero avere gli istruttori e le persone che collaborano con i centri sportivi. È normale che in questa fase auspichiamo un intervento del legislatore che dovrebbe contemperare le esigenze dei centri sportivi e di chi fa attività sportiva nel nostro territorio con quelle che sono le aspettative degli operatori che prestano quotidianamente la loro attività nel mondo sportivo. Dovrebbe essere trovata una sintesi tra questi due aspetti, tra chi cerca di ridurre i costi di sistema e chi avrebbe bisogno di un inquadramento previdenziale. Abbiamo anche analizzato quei temi legati alle agevolazioni che hanno le ASD, in particolare i vantaggi nella costituzione di una Associazione Sportiva Dilettantistica nella forma di una società di capitali, tipologia di realtà che rappresenta oggi uno strumento utilizzato ma che potrebbe avere un’evoluzione maggiore, tenendo in considerazione tutti gli elementi che favoriscono il suo sostegno». La professionalità di Luca Scarpa e di Sara Kelany, inoltre, è servita per fornire ai presenti una chiave di lettura su due temi che spesso si intersecano: lo sport ed il Terzo Settore. Lo scenario attuale, delineato dalle riforme in atto (CONI e Terzo Settore, n.d.r.) e dal quadro normativo, è complesso e pieno di contraddizioni. La trasformazione avviata dal Governo Renzi con l’istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ad esempio, non ha incluso le Associazioni Sportive Dilettantistiche tra i soggetti giuridici aventi la possibilità di iscrizione. Eppure, dall’altro lato, c’è il legislatore che in precedenza aveva inserito e accolto tra le attività di interesse generale proprio quelle che fanno promozione sportiva. «Il problema – ha aggiunto Luca Scarpa, Dott. Commercialista ed esperto di Diritto sportivo - è che nell’attuale situazione normativa il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore non prevede un sistema agevolativo specifico per le società sportive e le associazioni sportive dilettantistiche. In sostanza, ad oggi, non ci sono gli elementi che favoriscono l’entrata delle realtà sportive