VCi - proposta vini PROPOSTA_vol2_ROMA2 | Page 45

I vitigni di Roma Nel Lazio la coltura della vite è diffusa un po’ ovunque, tuttavia in misura minore nelle zone di pianura rispetto a quelle di collina e di montagna. I ripari dai venti freddi e la conformazione del terreno permettono alla pianta di cresce- re ad altezze considerevoli (fino a 800 metri!). Anche la provincia di Roma vanta sul suo suolo nume- rosi vitigni, dei quali particolarmente “raccomandati” sono i seguenti: la Malvasia di Candia, la Malvasia del Lazio, il Treb- biano toscano e il Trebbiano giallo, il Bellone, l’Aleatico, il Cesanese comune e il Cesanese d’Affile, il Bombino bianco (o Bonvino), il Canaiolo, il Nero buono di Cori, il Moscato, il Montepulciano e il Merlot. Nella Roma papale del XVI secolo venivano quasi sicu- ramente coltivati, oltre alle tre varietà di Trebbiano (toscano, giallo e verde) e alle due di Malvasia (di Candia e del Lazio), anche il Bombino bianco, il Bellone, l’Aleatico, il Cesanese comune e quello d’Affile. La Malvasia bianca di Candia è conosciuta anche come “Malvasia rossa dei Castelli Romani” (per il caratteristico colore che assume il giovane germoglio) o “Malvasia candida” o sem- plicemente “Malvasia”. Si distingue nettamente dalla “Malvasia di Candia” per l’assenza di aromaticità nella buccia 49) . L’uva viene utilizzata esclusivamente per la vinificazio- ne. Il grappolo è grande, ha forma conica e acino rotondo, con buccia giallo dorata. Come tutte le Malvasie, è profuma- ta e ha sapore di moscato. Il vino è di colore giallo paglierino o giallo dorato; è amabile, asciutto, con fondo amarognolo. Se vinificata da 49) Cfr. Calò A. - Scienza A. - Costacurta A., Vitigni d’Italia, Bologna 2001. 44