Dà un vino di ottima qualità, robusto, corposo, legger-
mente tannico, di colore rosso rubino piuttosto intenso, con
riflessi violacei. Il profumo è gradevolmente fruttato (ricor-
da un po’ quello della fragola e del lampone), il sapore è
asciutto e sapido con gusto di mandorla, leggermente ama-
rognolo.
Il Teroldego è un vino nobile, un purosangue della viti-
coltura trentina, di estro gagliardo, come veniva definito fino
alla metà del secolo scorso, assieme all’altra famosa defini-
zione “Principe del Trentino”: è un grande vino da arrosti per
carni rosse, ma anche per brasati e umidi in genere ed è pro-
posto pure per la cacciagione e la selvaggina. Viene consi-
gliato anche nella gradevolissima versione rosata.
Lo si usa di solito in purezza nella DOC Teroldego Rota-
liano, ma si presta anche per il mezzo taglio con altri vini.
Il Teroldego Rotaliano fu tra i primi vini trentini a fre-
giarsi della DOC; ora è incluso anche fra le IGT (Indicazione
Geografica Tipica) della Vallagarina e delle Dolomiti. Sulle
colline avisane trova un ottimo habitat.
Nel corso dei secoli sono stati identificati dagli ampelo-
grafi, col nome di “Marzemino”, molti vitigni che spesso si
sono dimostrati assolutamente diversi fra loro.
Attualmente è riconosciuto come Marzemino, o Marze-
mino gentile, un ottimo vitigno trentino dalle origini molto
lontane nel tempo 73) , dal quale deriva il famoso “Vino di Ise-
ra”, tuttora considerato uno dei migliori prodotti della nostra
enologia.
La storia del Marzemino non è ancora del tutto chiara:
pare, tuttavia, sia originario della Grecia (isola di Corfù), do-
L’uva Marzemina, così come i vini “Teroldighi”, il Moscato ecc., sono
citati nell’opera del Mariani (v. note 33 e 48 del presente lavoro).
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