Casetta, Franconia, Groppello di Revò, Lambrusco a foglia fra-
stagliata, Negrara, Negrone, Pavana, Portoghese, Rossara, San
Lorenzo e Turca 60) .
Fra i vitigni ad uva bianca abbiamo il Maor, presente nel
Trentino da molti secoli, pur con diffusione limitata esclusiva-
mente alla sponda sinistra del fiume Noce: nell’alta Valle di
Non e all’inizio della Val di Sole era l’unica varietà d’uva bian-
ca coltivata.
Il nome di questo vitigno, già citato negli “Annali del-
l’Agricoltura del Regno d’Italia” del 1812, fino a pochi anni
fa era sinonimo di Valderbara, coltivata nei dintorni di Pergi-
ne Valsugana, e di Verdealbara, coltivata qua e là lungo la val-
le dell’Adige, ma soprattutto in Vallagarina. L’esame del DNA
ha appurato che si tratta invece di varietà ben distinte, anche
se apparentemente simili 61) .
Il Maor presenta una buona produttività e una matura-
zione tardiva; è molto indicato per la produzione di vini
bianchi freschi o spumanti. Pur essendo resistente ai freddi
invernali, è però molto sensibile alla botrite 62) .
Il grappolo è medio-grande, cilindrico, alato e di media
compattezza; l’acino, sferoidale, ha colore verde-giallo e sa-
pore neutro.
Il vino, di media struttura e buona consistenza, ha un
aroma fine e intenso con note florali-fruttate, una buona spi-
na acida e un basso grado alcolico che lo rende perciò molto
adatto alla spumantizzazione.
60) Cfr. Proposta Vini, in “Vini dell’Angelo”, Pergine Valsugana (TN), 2010.
61) Cfr. Proposta Vini, Maor, in “Vini dell’Angelo”, p. 11.
Detta anche muffa grigia, è un genere di funghi parassiti di molte pian-
te coltivate.
62)
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