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Vecchi vitigni del Trentino La ricca e varia composizione geologica dei terreni, il fa- vorevole regime pluviometrico, l’ottima luminosità – dovuta soprattutto ad un’idonea esposizione dei vigneti – e infine il sistema particolare di coltura viticola sono tutti fattori che concorrono a far sì che anche ai giorni nostri il Trentino pos- sa definirsi, a tutti gli effetti, un territorio “a vocazione vini- cola” 58) . Nessuna meraviglia, dunque, se in questo ambiente pos- siamo trovare un numero di varietà di uve maggiore che in qualsiasi altra regione italiana: spesso sono varietà risalenti a molti secoli addietro, che si sono conservate nel tempo per- ché la pratica agricola le ha riconosciute come le più adatte alle diverse zone viticole. Fra queste uve ve ne sono sia di nere che di bianche: al- cune danno vino da pasto comune, altre vini da pasto supe- riori, da mezzo taglio e da bottiglia 59) . I vitigni antichi, coltivati attualmente nel Trentino e fa- centi ormai parte delle produzioni DOC della nostra provin- cia, sono: la Nosiola, la Schiava, il Moscato giallo, il Terolde- go e il Marzemino. Sono pure presenti varietà ancora in via di recupero e in attesa di reimpianto. Fra le rimanenti antiche varietà, alcune delle quali ripor- tate anche nel Disciplinare di produzione, sono da includere le bianche: Cinese, Lagarino bianco, Maor, Paolina, Peverella, Valderbara, Veltriner rosso, Verdealbara e Vernaccia; e le rosse: 58) Cfr. Menapace L., Vitivinicoltura, p. 82. Cfr. Catoni G., La viticoltura e l’enologia nel Trentino, Trento 1922, in “Antichi vitigni del Trentino” a cura di Stefanini M. - Tomasi T., San Mi- chele all’Adige (TN) 2010, p. 179. 59) 37