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parsa delle malattie crittogamiche : dapprima fu l ’ oidio o crittogama della vite ( Oidium tuckeri ) che fece la sua apparizione verso il 1850 un po ’ dappertutto in Italia , colpendo la schiava e via via tutte le altre varietà e facendo morire moltissime viti .
Il cosiddetto “ mal bianco ”, che si manifestava con una muffa di colore biancastro sui tralci , sulle foglie e soprattutto sui grappoli , oltre a distruggere i raccolti , procurò anche una sorta di paralisi a tutta l ’ economia agricola .
Col ricorso all ’ uso dello zolfo si ottennero in seguito buoni risultati , ma ecco che intorno al 1884 ci fu la comparsa di un ’ altra terribile malattia , la peronospora ( Plasmopara viticola ), proveniente dall ’ America .
Agronomi , contadini e proprietari terrieri ingaggiarono allora una strenua lotta : sull ’ esempio della Francia , importarono dall ’ America ceppi di viti che si dimostravano resistenti alla crittogama , privilegiando nel contempo le specie più robuste in grado di dare vini più carichi e corposi 56 ) .
Ma , assieme ai ceppi , dal Nuovo Continente giunse , purtroppo , anche la fillossera ( Philoxera vastatrix ) 57 ) gettando nuovamente nel panico i contadini .
L ’ invasione fillosserica , che già nel 1880 aveva colpito le viti in Ungheria e nella bassa Austria , risparmiò fortunatamente il Trentino fino al 1907 , quando furono scoperti i primi focolai . Ma anche questa volta i vigneti furono ricostituiti con innesti su ceppi americani resistenti al parassita .
Contemporaneamente vennero introdotte nuove varietà di viti , di grande produzione e di qualità pregiate , si usarono
56 )
Cfr . Fontanari Martinatti I ., I vini nelle città italiane - Padova , Pergine Valsugana ( TN ) 2008 , pp . 30 e 31 .
57 )
Piccolo insetto degli Afidi che danneggia gravemente le viti , attaccandone le foglie e le radici per succhiarne la linfa .
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