Comune di Mezzolombardo, citata anche in molti atti nota-
rili fin dal 1500 32) .
Oltre ai due vitigni storici di pregio, ossia il Teroldego e
il Marzemino, il Mariani riporta pure il nome di alcuni viti-
gni di importazione, come il già citato Gocciadoro, il Garga-
nico o Greco, il Moscato, le Malvasie e le Vernacce 33) .
Per la città di Trento e per la sua provincia il ’500 fu al-
tresì molto importante sia dal punto di vista economico-so-
ciale che da quello religioso e culturale, mentre il periodo del
Concilio in particolare, in quanto a prestigio e ospitalità, rap-
presentò un vero e proprio polo di attrazione mondiale.
Nelle varie fasi della solenne assise, per un ammontare
complessivo di diciotto anni, la popolazione residente ebbe a
subire un incremento di alcune migliaia di persone: si tratta-
va di re, cortigiani, ambasciatori, segretari, vescovi e prelati di
mezza Europa, ciascuno col suo seguito di servitori e collabo-
ratori, che presero dimora negli alloggi e residenze di città o
nelle ville (spesso costruite per l’occasione) sparse sulle colli-
ne circostanti.
Una delle maggiori preoccupazioni da affrontare, da par-
te dei Consoli e del Vescovo, fu allora quella dell’approvvi-
gionamento per garantire la costante disponibilità sul merca-
to di tutti i prodotti necessari alla città e ai suoi dintorni.
Poiché il genere alimentare più carente era in quel periodo il
grano, furono richieste e ottenute dagli stati di Venezia, Man-
32)
Cfr. Scienza A. - Failla O., La circolazione, p. 198.
«Oltre i vini usuali, e mercantili, si danno liquori di delicia, rari, Gar-
ganico, cioè, Moscato, e Malvasia; come pure si fanno in copia tanto ros-
se, che bianche le Vernaccie anco durevoli... senza dir de’ Vini dolci, de’
Vini Teroldighi... così detti dall’Uva come Marzemina sono de’ più gros-
si, e neri; e se non rispondono di piccante, son Vini muti, che fan par-
lare» (Mariani M., Trento, p. 480).
33)
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