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Una precisa dimostrazione dei legami trentini con le gen- ti dell’Etruria è offerta da un antichissimo vaso sacro, ritrovato casualmente nel 1828 sul Doss Caslìr, nei pressi di Cembra: si tratta di una situla bronzea di origine reto-etrusca, dalla data- zione compresa fra il VII e il IV sec. a. C. e dalla cui iscrizione appare chiaro l’uso per cerimonie religiose in onore di Bacco 6) . Da tempo gli archeologi sono concordi nell’asserire che il manufatto non sia stato importato da fuori, ma prodotto nel corso del IV sec. a. C. in una delle officine metallurgiche presenti in quell’epoca fra le valli dell’Adige e del Piave 7) . L’esistenza di una cultura viticola ed enologica, già in epo- ca preromana, nella valle dell’Adige è altresì attestata da nume- rose testimonianze storiche e letterarie romane come, ad esem- pio, quelle di Catone, Strabone, Virgilio, Marziale e Columella. Fra le fonti del primo secolo dopo Cristo spicca quella del naturalista latino Plinio il Vecchio il quale, nel libro XIV (§ 16) della sua Naturalis Historia, parlando della qualità del- le uve italiche afferma che, prima dell’imperatore Tiberio, al- l’inizio del pranzo si servivano le uve retiche 8) . gionale della vite e del vino in Italia - Trentino”, San Michele all’Adige 2012, p. 71. Si tratta della più lunga iscrizione nord-etrusca (ossia nella variante reti- ca della lingua etrusca) fino ad oggi conosciuta: «Velcanu Lupnu e Pitia- ve Kusenkus dedicano (questo dono) a Lavisio, il giovane dio del vino». 6) Cfr. Marzatico F., I ritrovamenti archeologici di Cembra nel quadro dell’an- tico popolamento della valle, in AA. VV., “Storia di Cembra”, Trento 1994, pp. 47-48. 7) La Vitis raetica deriva il proprio nome dal toponimo Retia, una regione che in epoca romana si estendeva dal Danubio al Cantone dei Grigioni, comprendendo il Tirolo e la Lombardia settentrionale. Attualmente gli ampelografi la vogliono, invece, circoscritta alle colline del Veronese. Il vino retico era, in realtà, eccellente (il poeta Virgilio, nelle sue Georgiche, lo aveva posposto al solo Falerno!) e questo spiega la contesa in atto, nel secolo testé trascorso, fra le zone vinicole dell’Alta Italia per attribuirsi 8) 10