Milano al tempo della Signoria (XIII-XV secolo)
Stando alle cronache dell’epoca, nei secoli XIII e XIV il
territorio di Milano dava moltissimi prodotti: le campagne
offrivano cereali e legumi in grande abbondanza, nei giardi-
ni e negli orti c’erano frutti in tutte le stagioni; i prati forni-
vano dell’ottimo fieno per il bestiame, mentre vigneti di ogni
tipo producevano una tale quantità di vino che nelle annate
migliori ne entravano in Milano più di seicentomila carri.
Il terreno piantato a vite offriva, inoltre, quattro tipi di
prodotti: oltre all’uva, si dovevano aggiungere anche i frutti
degli alberi che sostenevano i tralci, i sarmenti per accendere
il fuoco e i cereali seminati tra i filari 44) .
Effettivamente, durante il lungo periodo delle Signorie
dei Visconti e degli Sforza, protrattosi con questi ultimi fino al
secolo XV, Milano e il suo territorio godettero di un periodo
assai fiorente e forse irripetibile nella storia italiana: una realtà
politica ed economica in rapida ascesa, frutto di grande effi-
cienza e modernità da parte del governo ducale dell’epoca.
Sotto il provvido governo di Ludovico il Moro, in segui-
to all’aumentata ricchezza dello Stato e alle sagge leggi ema-
nate, sia l’agricoltura che l’industria e l’artigianato ebbero un
notevole sviluppo. Il Duca favorì, in modo particolare, la col-
tura dei campi, proteggendola e incoraggiandola con disposi-
zioni d’ogni genere e, soprattutto, con l’iniziativa personale 45) .
La seconda metà del Quattrocento fu, inoltre, per la
Signoria di Milano un periodo ricco di arte, di cultura e di svi-
Cfr. Renouard Y., Le città italiane dal X al XIV secolo, Milano 1976,
Vol. II, p. 196.
44)
Cfr. Malaguzzi Valeri F., La corte di Ludovico il Moro. La vita privata e
l’arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento, Milano 1929, p. 150.
45)
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