VCi - proposta vini PROPOSTA_vol3MILANO2 | Page 38

tramontana , dove il sole non batte e perciò la bassa temperatura poteva attivare il giro d ’ aria 42 ) .
Dall ’ opera di Andrea Bacci apprendiamo , inoltre , della grande operosità profusa dagli abitanti di quelle umide zone nel regolare le sovrabbondanti acque fino ad ottenere terreni coltivati e vigneti fertilissimi . Fra i vini dell ’ epoca , oltre a quelli comuni , egli cita i “ Moscatelli ”, i “ Trebulani ” e un ’ ottima “ Vernaccia ”, prodotti da vigneti coltivati su terreni molto umidi , che davano perciò vini leggeri e acquosi da bersi puri o mescolati con poca acqua . L ’ autore sottolinea poi che gli abitanti di quelle zone si servivano in abbondanza non solo dei vini prodotti sui terreni del Lago di Garda , ma anche di quelli che venivano da fuori 43 ) .
Dopo secoli di alterne vicissitudini e soprattutto dopo il superamento della calamità causata dai parassiti che aveva messo a dura prova tutta la viticoltura europea , anche nel Mantovano la vite e il vino tornarono a prosperare . Verso la fine del secolo scorso si coltivavano a vigneto all ’ incirca 25.000 ettari in forma promiscua e 151 ettari di specializzata . L ’ Uva d ’ ora o Fortana era la più coltivata , seguita da Corvina , Negrisiola , Basegana , Pignola e Rossanela .
Nei vigneti specializzati si coltivavano il Lambrusco , il Grappello , la Barbera , la Corva e , fra le uve bianche , la Torbiana .
42 )
Cfr . Salvarani R ., Il Mantovano e i suoi vini Doc - Storia , paesaggi , tradizioni , Milano 2000 , p . 13 .
43 )
Cfr . Bacci A ., Storia , libro VI , pp . 62-63 .
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