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merevoli nei sobborghi delle città, bianchi, fulvi e rossi, Moscatelli, in parte robusti, in parte di vigore medio e… otti- me Vernacce, delicatissime di colore, odore e sapore» 29) . Queste ultime erano emule, sempre secondo il Bacci, dei vini greci e venivano esportate con grande guadagno a Mila- no e in Germania e talvolta anche a Roma. Celebrato, dalla plaga di Franciacorta al Lago d’Idro, era il Groppello (così chiamato dai racimoli stretti e compatti del grappolo), che il Bacci dice emulo dei vini di Albano e di Ariccia, il quale dava un vino gradevole e potente, esportato con grandi carri entro otri pieni fino in Germania. Anche il bresciano Agostino Gallo (1499 - 1570) nelle sue “Giornate dell’agricoltura” 30) cita numerosi vitigni usati in provincia e loda, in modo particolare, i vini della Francia- corta e del Garda. Tra i più comuni include il Groppello nero, la Vernaccia nera, le Schiave grosse, le Trebbiane dai grappo- li bianchi, le Buonimperghe, le Albanette bianche. Vini della Riviera del Garda La sponda bresciana del Lago di Garda va da Sirmione e Desenzano fino a Limone, comprendendo tutta la Valtenesi e le zone vitate della Gardesana occidentale, prima fra tutte Salò, salendo fino a Tignale e Tremosine nella splendida posi- zione panoramica sul lago. Questi luoghi, fra i più belli d’Ita- lia, sono molto salubri e fertili, conseguenza di un clima dol- cissimo. Le colline circostanti il lago sono trasformate «in 29) Bacci A., Storia, pp. 60-61. “Le dieci giornate della vera agricoltura” di A. Gallo è un trattato che affronta temi di gestione della proprietà agraria e in gran parte anc he di viticoltura; apparve, per la prima volta, nel 1550 sotto forma di dialo- ghi. Dopo alcune altre edizioni divennero “Tredici giornate” nel 1556 e finalmente “Venti giornate” nel 1567. 30) 28