Gli antichi vitigni lombardi
Le varietà di viti attualmente presenti in Lombardia
sono il risultato di una forte circolazione varietale, iniziata
fin dal VII-VI secolo avanti Cristo, in coincidenza della fon-
dazione di colonie greche nel Sud della Francia (v. Massalia,
l’attuale Marsiglia) e dell’addomesticamento, per merito delle
popolazioni autoctone della Liguria e della Toscana (Etruria),
delle viti selvatiche che crescevano sull’Appennino.
Ma degno di rilievo è anche il fatto che in Lombardia la
distribuzione dei vitigni sia situata proprio lungo i percorsi
delle antiche vie di comunicazione: così la viticoltura della
Valtellina si è andata sviluppando sulla via che porta in Sviz-
zera e verso il mondo tedesco in genere, quella insubrica (dei
laghi di Garda e di Como) sulla direttrice est-ovest che da
Venezia va fino a Marsiglia, quella appenninica e padana del-
l’Oltrepò sugli antichi percorsi delle vie del sale, dell’olio e
del commercio con i porti della Liguria. D’altronde la pre-
senza della vite lungo importanti arterie commerciali è una
caratteristica comune anche a molte altre viticolture europee
quali quelle della Borgogna, della Loira o del Reno 24) .
Nella diffusione della viticoltura nel territorio lombardo
ebbero, inoltre, un ruolo molto importante, come già s’è
detto, i monasteri e le congregazioni religiose del Medioevo
nonché il susseguirsi delle dominazioni veneziane, spagnole,
austriache e sabaude.
Cfr. Scienza A. - Valenti L., Vitigni antichi della Lombardia, Pavia 1999,
pp. 12-13.
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