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agricola del Medioevo e contribuì moltissimo a conservare la viticoltura in quelle zone 16 ) .
La vite , così come l ’ olivo , continuarono ad essere curati dai monaci soprattutto nelle zone dei laghi ; nel territorio gardesano , ad esempio , si accenna a vigneti anche in età longobarda . « Nel 765 documenti elencano vigneti nel territorio di Sirmione e nel 771 , in tutto il territorio Gardesano di proprietà del Monastero di S . Giulia » 17 ) .
Nel Mantovano le prime tracce medievali relative alla viticoltura risalgono all ’ VIII secolo e fanno riferimento all ’ anno 775 , quando un privato fece dono di una corte padronale con casa , molino , braide ( campi ), prati , saliceti e vigneti con i rispettivi coloni alla chiesa di S . Martino Gusnago .
Dopo il Mille , come conseguenza del frazionamento dei latifondi ecclesiastici e laici , la coltura della vite si fa più frequente e se ne trovano notizie in documenti del 1096 , in merito a vigneti coltivati a Rivalta , e del 1099 , a proposito di un fondo in quel di Goito ed anche a Brescello , sempre nel Mantovano 18 ) .
Numerose testimonianze altomedievali riguardanti la viticoltura sono reperibili anche in Valtellina : la più antica carta che documenti la presenza della vite in quest ’ area risale all ’ 864 e parla della compravendita di un complesso di terre in località “ Cexsino ”, da identificarsi con Cino , all ’ imbocco della valle sulla destra dell ’ Adda : fra campi , alpeggi , incolti ecc . sono nominate anche le vinee ( vigne ). Bisogna però attendere la metà del secolo successivo per avere nuove
16 )
Cfr . AA . VV ., La vite e il vino in Lombardia , Regione Lombardia , Assessorato all ’ agricoltura foreste - caccia e pesca , Milano 1980 , pp . 12-13 .
17 )
AA . VV ., I vini bresciani , p . 11 .
18 )
Vescia M ., Vini di Lombardia : le origini , in “ Atti dell ’ Accademia Italiana della Cucina ”, Milano 1982 , pp . 76-77 .
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