presso la propria corte il sommo poeta Dante Alighieri riser-
vandogli un trattamento principesco 43) . A Verona giungeva-
no, infatti, gli esuli e gli espulsi, provenienti soprattutto dal
Sud, che qui ebbero cariche di prestigio e fecero fortuna, ed
anche persone d’affari e di studio da Paesi stranieri. La città
divenne così «la capitale di uno Stato, che Cangrande aveva
creato dalla Signoria di una sola città e del suo territorio» 44) .
Pare che Dante, nel visitare i castelli scaligeri, abbia
potuto trovare, proprio a Soave, mentre osservava gli splen-
didi grappoli dell’uva “Garganega”, l’ispirazione per compor-
re i due mirabili versi della sua “Divina Commedia”: «…guar-
da il calor del sol che si fa vino, / giunto all’omor che della
vite cola» (Purg. XXV, 77-78).
Le simpatie viticole del Poeta influirono forse anche
sul figlio Pietro il quale, nel 1353, divenuto notaio e dele-
gato generale del podestà Guido da Correggio, acquistò la
villa di Gargagnago con “terre e vigne”, proprio nel cuore
della Valpolicella 45) .
Probabilmente anche Cangrande, amico di Dante, ebbe
modo di apprezzare il vino dei suoi castelli e di distribuirlo
ad amici ed ospiti illustri. Si sa di sicuro che il vino di Can-
A Cangrande, attento uomo politico, ma anche protettore munifico
di artisti e poeti, Dante dedicò una terzina della sua Divina Commedia:
«Con lui vedrai colui che’mpresso fue, / nascendo, sì da questa stella
forte, / che notabili fien l’opere sue.» (Paradiso, XVII, 76-78).
43)
44)
Fainelli V., Verona e gli Scaligeri, Verona 1950, p. 40.
Nella villa abitarono anche gli altri discendenti del Poeta. Nel 1549,
quando Ginevra degli Alighieri andò sposa al conte Marcantonio Serè-
go, il casato degli Alighieri venne abbinato a quello dei Serègo. Oggi il
complesso della villa Serègo-Alighieri di Gargagnago vanta numerosi
vigneti specializzati di “Valpolicella classico” (cfr. Paronetto L. - Rorato G.,
Annotazioni storiche vitivinicole sulle singole province venete dalle origini ai
tempi moderni, in A. Calò - L. Paronetto - G. Rorato, Storia regionale della
vite e del vino in Italia. Veneto, Milano 1996, p. 27).
45)
40