I vitigni di Firenze
Fin dall’antichità Firenze è sempre stata un emporio di
vini riuscendo, per secoli, a vendemmiare ingenti quantità
d’uva entro le sue stesse mura.
Questa splendida città d’arte, di storia e di cultura è sem-
pre stata il punto di partenza anche per le zone di origine del
Chianti classico, quello che viene definito spesso il più italia-
no dei vini.
L’ottimo Chianti dei Colli Fiorentini si accompagna, in-
fatti, egregiamente alle tipiche ricette gastronomiche di que-
sta città, quali la ribollita, la torta di ceci, la famosa bistecca
fiorentina, la testina di vitello, la zuppa di fagioli ecc.
Accanto a questo vino, prodotto in mille versioni, spic-
cano pure altri vini rossi, quali i celebri Brunello di Montal-
cino e il Vin Nobile di Montepulciano; e ancora, il Canaiolo
nero, il Colorino, il Prugnolo gentile, il Sangiovese, il Cilie-
giolo. Fra i bianchi “classici” troviamo il Trebbiano, la Mal-
vasia e il Canaiolo bianco.
Fra i numerosi vitigni coltivati in epoca medicea, che
meritano ancora oggi di essere riscoperti e apprezzati per le
loro caratteristiche di tipicità ed aroma, prenderemo qui in
esame, oltre ai sopracitati Colorino e Sangiovese (Sangio-
veto): il Trebbiano toscano, la Vernaccia di San Gimignano,
il Canaiolo bianco, la Malvasia bianca, il Foglia tonda e la
Barsaglina.
Per quel che riguarda i vini bianchi, si può sicuramente
affermare che il Trebbiano toscano è uno dei primissimi rap-
presentanti di tutta l’ampelografia regionale.
Bisogna, tuttavia, aggiungere che, con il nome di Treb-
biano, sono indicati in Italia numerosi vitigni a frutto bian-
co, alcuni dei quali molto differenti tra loro. Fra i più im-
portanti, oltre a quello toscano (o “del Chianti”), sono da
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