più rinomate zone viticole della Toscana, interessando in
modo particolare le province di Siena e di Firenze nelle qua-
li, dopo la guerra (1919), quasi tutti i comuni erano stati di-
chiarati fillosserati.
I viticoltori toscani furono perciò costretti a rinnovare ra-
dicalmente le piantagioni di viti; tuttavia, nell’opera di sele-
zione e di ricostituzione antifillosserica – condotta con molta
razionalità ed esatte valutazioni tecniche ed economiche – es-
si seppero migliorare la viticoltura sia con una scelta più rigo-
rosa dei vitigni sia col perfezionamento dei sistemi colturali.
Così la Toscana seppe mettere a punto una viticoltura
che divenne modello di perfezione ed esempio alle altre re-
gioni italiane.
I sistemi colturali andarono sempre più evolvendosi un
po’ ovunque; la vittoria della vigna bassa a palo secco sui vec-
chi filari alberati ebbe la conseguenza di ricondurre la vite
dalla pianura alla collina, con considerevole miglioramento
della qualità.
Anche l’introduzione di una viticoltura specializzata su
colline sistemate a terrazze, con vigneti ben disposti perfino
sui pendii più accidentati, segnò, soprattutto negli anni del-
l’immediato primo dopoguerra, un grande balzo in avanti
nell’opera di rinascita della viticoltura toscana.
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