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Catasto dell ’ epoca e in molti altri documenti facendoci conoscere il nome delle varie località ( una ventina circa ) che formavano la “ Lega del Chianti ”, dell ’ attuale provincia di Siena .
Agli inizi del secolo successivo notiamo un movimento sempre più frequente di vini del tipo “ vermiglio ” dalla zona di Greve , e da quelle subito a nord , verso Firenze . Greve verrà ad assumere , in seguito , la funzione di grande mercato vinicolo della zona , nel quale confluiranno anche i vini della “ Lega del Chianti ”; ed è questo il motivo per cui la qualifica di “ Chianti ” fu poi estesa a superfici immediatamente a nord ( oggi rientranti nella provincia di Firenze ) 19 ) .
Proprio da queste località , negli ultimi decenni del XV secolo , i vini rossi toscani cercheranno destinazioni sempre più lontane , in direzione della Pianura Padana ( comprese le città di Venezia e di Milano ) e di Ancona ; quindi verso Genova e Roma e nel Tirreno , fino ad arrivare al mare del Nord ; e sarà proprio il vino del Chianti ad assumere per primo il ruolo di “ vino italiano di esportazione ” nell ’ età moderna , superando i vini meridionali .
Età moderna
Nel Rinascimento i vini toscani più ricercati erano quelli rossi forti ( di Montepulciano ), e alcuni bianchi secchi , come la “ malvasia ” e la “ vernaccia ”, che venivano spesso annacquati o “ tagliati ” con vini più leggeri . Fra i bianchi , spiccava sempre il “ trebbiano ” che , nella qualità più rinomata , era prodotto in gran parte a San Giovanni e , più in geneil “ chianti ” moderno , secondo la nota “ formula ” dovuta a Bettino Ricasoli , il “ Barone di Ferro ”… ( cfr . Melis F ., Produzione , p . 130 ).
19 )
Cfr . Melis F ., Produzione , p . 131 .
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