La Cavrara veniva coltivata sui Berici, a Breganze e nel
Padovano, dov’era chiamata Cavarara Garbina.
Il vitigno è rustico e poco sensibile alle malattie crit-
togamiche. Ha il grappolo medio-grande, piramidale, alato,
con peduncolo lignificato alla base; l’acino medio-grosso,
con buccia pruinosa di colore blu scuro e il succo con buo-
ni contenuti zuccherini ed acidi. Il vino ha bei riflessi vio-
lacei con buon profumo di marasca e gusto di viola e note
speziate.
La Garganega è un vitigno ad uva bianca variamente
diffuso nelle province di Verona, Vicenza e Padova. Esso ri-
veste notevole importanza nella viticoltura dei Colli Euga-
nei, in particolare nel distretto di Este. Dalla Garganega, in-
fatti, in miscela con la Pinella e la Serprina, si ottengono
alcuni dei vini bianchi pregiati dei Colli 43) .
Questo vitigno è molto diffuso anche in Puglia, da do-
ve sembra sia originario, e in Sicilia, dov’è chiamato “Gre-
canico”.
Benché abbastanza sensibile al freddo, alle malattie crit-
togamiche e agli insetti, dà tuttavia un prodotto abbondan-
te e costante. Il grappolo è lungo, cilindrico-piramidale, ab-
bastanza spargolo; l’acino è medio, sferoide, con buccia di
colore giallo dorato carico, pruinosa e poco spessa.
Il vino ha color paglierino chiaro con riflessi verdogno-
li, profumo lievemente aromatico e fruttato e gusto asciutto
con un leggero sentore di mandorla.
L’uva si conserva bene sulla pianta ed in fruttaio e serve
anche per il consumo diretto.
Un’altra varietà coltivata un tempo sui Colli – già se-
gnalata a pagina 102 nella relazione di Maddalozzo (1878)
43)
Cfr. Montanari V. - Ceccarelli G., La Viticoltura e la Enologia nelle Tre
Venezie, Treviso 1950, p. 226.
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