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La Marzemina bianca è un vitigno di antichissima colti- vazione, un tempo molto presente nel Trevigiano, ma anche sui Colli Euganei e in tutte le località vinicole del Veneto. Era chiamata anche “Sciampagna” perché il suo vino, quando veniva messo in bottiglia, diventava aromatico e frizzante. Il vitigno è abbastanza rustico, di buona vigoria e resi- stente alle malattie e al freddo. Nonostante il grappolo com- patto, non è sensibile ai marciumi e si presta ottimamente al- l’appassimento. Il grappolo è di media grandezza, piramidale, spesso ala- to; l’acino è medio-grosso, rotondo, con buccia spessa, prui- nosa di color giallo dorato. Il vino è di color giallo paglierino, dal profumo fine e intenso, fruttato; il sapore è gradevole con retrogusto amarognolo e frizzante. Nell’alto Medioevo sui Colli Euganei era presente anche il vitigno Pinella o Pinola, la cui coltivazione, tuttora molto este- sa, trova in questo territorio favorevoli condizioni ambientali. La Pinella è di produttività abbondante soprattutto nei terreni fertili, nei quali tuttavia è sensibile al marciume; deve perciò essere coltivata in terreni ben esposti ed arieggiati. Il grappolo è medio, corto, tozzo e compatto; l’acino ha for- ma ovoidale, buccia di colore giallo dorato, rosata verso la luce e sapore molto dolce. Il vino è abbastanza colorato, ma con pro- fumo tenue e con sentori soprattutto floreali, vegetali e fruttati. Per le sue doti aromatiche quest’uva si presta ad esser in- serita nel taglio di altri vini ed entra come fondamentale an- che nella composizione dei vini bianchi pregiati dei Colli. Anche la Cavrara (o Cavarara) è un vecchio vitigno pre- sente un tempo in diverse aree viticole venete. Compare nel- l’elenco di Giovanbattista Zava del 1901, nel quale sono elen- cati, fra numerosi altri, anche la Corbinela (o Corvina), la Garganega, la Marzemina, la Negrara (o Negronza), la Patare- sca (o Padovana) e la Pinela, tutti vitigni qui descritti. 47