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I vecchi vitigni del Padovano
Fra i vitigni coltivati un tempo nel Padovano , e attualmente in fase di recupero 36 ) , un posto importante occupano sicuramente le Corvine , delle quali si parla già a partire dalla metà del ’ 600 .
Sia sui Colli ( in maniera sporadica ) sia nella pianura sottostante , è ancora presente la Corbinella , un vitigno rustico e poco sensibile alle malattie . Il grappolo è medio , alato , un po ’ spargolo con il peduncolo lignificato alla base ; gli acini sono rotondi , con buccia pruinosa di color blu-nero e succo lievemente colorato . Molto elevato è il contenuto in antociani .
Se coltivato al piano , questo vitigno dà una produzione molto elevata . Il vino che se ne ottiene ha un ’ ottima colorazione con riflessi violacei ; al gusto presenta una forte nota speziata e un ’ elevata acidità , tuttavia è morbido e non astringente .
Un tempo , molto diffuse nel Veneto erano anche le “ Negrare ”. Simile alla “ Negrara veronese ”, ma col grappolo molto più piccolo , è quella dei Colli qui descritta .
La Negrara ha grappolo medio-grande , alato e discretamente compatto ; l ’ acino è medio , rotondo con buccia spessa , pruinosa , di color blu-nero . Il vitigno non è molto vigoroso , tuttavia è di buona produzione ed è discretamente resistente alle malattie . Il vino è abbastanza colorato , profumato di marasca ed è abbastanza astringente al gusto .
36 )
Il lavoro di recupero degli “ antichi ” vitigni e della loro corretta denominazione ha sempre costituito , attraverso i secoli , una fatica non indifferente per gli ampelografi e i ricercatori viticoli : molti vitigni , infatti , pur indicando la stessa varietà d ’ uva , avevano nomi diversi che potevano riferirsi , sia al luogo di coltivazione , sia alle caratteristiche morfologiche o produttive ( colore degli acini , epoca di maturazione , aroma e sapore ecc .). In effetti , tali nomi erano spesso solo dei sinonimi .
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