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lodi del vino della sua terra nel vivace dialetto padovano : « Vin che dise : “ bivime , bivime ” ch ’ el salta int ’ el mogiuolo , vin / puorpio , da resuscitare i morti amalè , che chi aesse cento / ferì el ne ghe farae male , vin da far pair prie . / On ’ nàscelo questo vin ? Mo sul Pavan » 12 ) ( trad .: « Vino che dice : “ bevimi , bevimi ”, che salta nel bicchiere , vino proprio da resuscitare i morti ammalati , vino che non farebbe male a chi avesse cento ferite , vino capace di far digerire le pietre . Dove nasce questo vino ? Ma nel Pavano »).
In questo luogo mitico , simile ad un “ Paraìso terestro ” ( Paradiso terrestre ), chiamato Pavano ( che significa “ va al pan ”), sempre secondo il Ruzzante si possono trovare il miglior pane ed il miglior vino . E nel Pavan l ’ autore mette la malvasia e il “ merzamin ”, la “ rebuola ” ( il friulano “ ribolla ”), un “ vin marcò ” ( forse della marca trevigiana ), un “ vin torbian ” ( il trebbiano o il torbolino ) ed un “ vin di Romania ”, probabilmente una varietà del prelibato vino di Cipro 13 ) .
Anche l ’ archiatra pontificio Andrea Bacci ( 1524-1600 ), nella sua grande opera sulla storia dei vini d ’ Italia , non tralascia di menzionare i Colli e le loro uve : « Anche nel Padovano , dove la maggioranza dei vigneti è disposta ai piedi dei Colli Euganei , si raccolgono uve splendide … sopratutto , io penso , per la natura del suolo che è percorso interiormente da un fomite di calore sulfureo ed è tutto circondato dai vapori delle acque calde diffuse tutt ’ attorno a quei monti e …
portò sulla scena esibendosi come attore . La più nota è la “ Moscheta ”, agilissimo gioco di beffe ; scrisse inoltre : la “ Betìa ”, la “ Vaccària ”, la “ Piovana ”, l ’“ Anconitana ”, la “ Fiorina ”.
12 )
Beolco A ., detto Ruzzante ( o Ruzante ), Prima orazione , in “ Teatro ”, a cura di L . Zorzi , Torino 1976 , p . 1189 .
13 )
Cfr . Ruzzante , La Betìa , p . 149 .
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