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della portata rivoluzionaria della sua invenzione, così come della necessità di continuare a migliorarla, e ignorò tutte le offerte fondando una sua società.

LA SUA CAPACITÀ di unire alla ricerca scientifica l’abilità negli affari lo rese ricco, ma attirò su di lui gli strali di molti scienziati, che dubitavano della sua purezza di ricercatore. Marconi però andò sempre avanti, non ascoltando altro che le sue intuizioni, e in quegli stessi anni iniziò i suoi esperimenti di trasmissione sulla Manica, che permisero di collegare alla terraferma gli equipaggi dei battelli faro e dei fari isolati, rendendo meno terribile il loro isolamento. Oggi può sembrarci impossibile, ma i guardiani stavano mesi e mesi senza alcuna possibilità di ricevere notizie. Nel 1900 le ricerche furono estese per verificare la possibilità di superare l’Atlantico con le onde radio, così da unire le due coste e mettere in contatto le navi e le persone che navigavano con le stazioni sulla terraferma: creando una rete che unisse tutto il mondo, soccorsi e notizie avrebbero potuto arrivare in tempo reale! Marconi infatti era convinto che le onde elettromagnetiche potessero superare l’oceano seguendo la curvatura terrestre. Gli altri scienziati allora lo ritenevano impossibile, ma come sempre aveva ragione Marconi.

Oggi dobbiamo pensare che senza di lui e le sue invenzioni non ci sarebbe niente di tutti quegli oggetti elettronici che riteniamo indispensabili alla nostra vita, e anche i satelliti, i radar e i radio telescopi sono figli delle sue intuizioni. Nel 1901 realizzò il primo radio collegamento fra Europa e America, e installò la prima stazione radio permanente e di grande portata sulla costa di Cape Spear, in Terranova; in seguito molte altre ne furono costruite. Nel gennaio del 1903, attraverso la stazione di Cape Cod, il Presidente Theodore Roosevelt e il Re Edoardo VII d’Inghilterra si scambiarono messaggi in contemporanea. Oggi, una bellissima spiaggia del National Seashore di Cape Cod si chiama Marconi Beach.

NEL 1905 MARCONI sposò l’irlandese Beatrice O’Brien, figlia di Lord Inchiquin, e ne ebbe tre figli, Degna, Giulio e Gioia, mentre una quarta, Lucia, morì subito dopo la nascita.

Nel 1909 per le sue scoperte fu insignito del Premio Nobel per la fisica, a riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili. In quegli anni i rapporti di Marconi con l’Italia ripresero e si intensificarono: se prima erano state soprattutto l’Inghilterra e l’America a credere in lui, tributandogli onori e gloria, ora anche il Re e il Governo d’Italia gli erano più vicini.

NEL 1910 FU REALIZZATA la prima stazione radiotelegrafica d’Italia, nelle campagne di Coltano vicino a Pisa, e l’anno seguente entrò in funzione. La stazione di Coltano fu per molti anni il centro radio più importante d’Europa, e con la sua portata copriva un sesto della superficie terrestre. Abbandonata dopo i bombardamenti tedeschi della II Guerra Mondiale, purtroppo oggi è un luogo fatiscente e misterioso, ma il Comune di Pisa finalmente ha deciso di recuperarlo. Per me rimane un luogo mitico, dove andavo ad annusare la storia della radio assieme a mio padre, che mi raccontava che proprio da questa stazione Marconi accese tutte le luci della statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro il 12 ottobre del 1931, per l’anniversario della scoperta dell’America, una cosa che ho sempre considerato magnifica e magica. Ma in realtà era stato con la tragedia del Titanic che tutto il mondo aveva capito l’importanza basilare delle trasmissioni radio per la salvezza delle vite umane in mare: se i telegrafisti del Titanic non avessero potuto inviare il segnale di soccorso forse non si sarebbe salvato nessuno. Il problema fu che le navi più vicine al luogo del disastro non avevano una stazione ricevente a bordo, e quando finalmente arrivò la prima nave che aveva ascoltato il segnale di soccorso era già passato molto tempo, e il freddo delle acque aveva già fatto molte vittime. Da quel momento fu però chiara a tutti l’importanza di avere su ogni nave la stazione di telegrafia, e da allora il telegrafista diventò il personaggio più amato dell’equipaggio, quello che li avrebbe salvati in caso di tragedie, ma anche la persona che avrebbe inviato e ricevuto le notizie da casa. Per tutto il tempo da trascorrere in mare sarebbe stato il legame con la terra e con gli affetti, quello che riceveva le confidenze di tutti, una sorta di confessore laico della nave.

MARCONI INTANTO continuava a sperimentare e viaggiare in tutto il mondo, lavorando sui radar, sulle onde corte e sulle microonde, che noi ora usiamo per cose anche molto banali (vedi il forno per scaldare in un secondo un bicchiere di latte!. )Nel 1918 la famiglia Marconi si stabilì a Roma, a Villa Sforza Cesarini sul Gianicolo, e in quell’anno persino il Vaticano volle installare una propria stazione radio.