MAQ/November 2018 / 07
Background image: Ivan Tisov, Dancing Salome
Il soffitto della lontananza
La rividi ieri venirmi incontro,
era Lei, lontana nel tempo
e a me vicina di pochi passi;
era la mia Salomè danzante,
alludente maliosa ai sette veli.
Vederla sollevò sensi e ricordi.
Bella, ardente come quando
il sole batte a picco a mezzodì,
o morbida come quando lento
e rosso scende dietro i monti;
fresca come l'onda del mare
quando raggiunge la battigia.
Mi dicevo che un grande amore
non muore mai, resta sempre
qualche briciola; a volte rinasce,
come passione viva, spietata,
oppure, come sincera amicizia.
Le avrei parlato, un bacio lungo,
un abbraccio fra due amici
e poi, e poi chissà che cosa.
Ma Lei agitò le braccia in alto
come a salutarmi e scomparve
dietro l'angolo di un edificio.
Bruciai nel cuore un lamento.
Sapevo quel che avrei patito:
nottata insonne, inquietudine,
rimorsi, occhi spalancati, fissi
al soffitto della lontananza.
Vincenzo Rovito, Sesto S. G., 21 Settembre, 2018