The Essential Guide to Doing Transition. Guida pratica alla Transizione | Page 48

Organizzare eventi fantastici

Coinvolgere in modo più ampio la vostra comunità richiederà l’organizzazione di eventi che diano ispirazione, facciano pensare e offrano più possibilità di interazione possibile.

I gruppi di Transizione hanno presto imparato che proiettare film dai contenuti tetri non è il modo più efficace di ispirare e motivare la partecipazione. Possiamo fare di meglio. I gruppi di Transizione hanno organizzato innumerevoli eventi in tutto il mondo, quindi eccovi alcuni consigli per tenere i vostri in modo che siano un successone.

La cosa più importante è massimizzare le opportunità di incontrarsi, di conoscersi. Cominciate ogni evento invitando i convenuti a girarsi verso i vicini di posto e dire il proprio nome, da dove vengono e perché sono qui. Ascoltate bene il brusio, vi dirà quanta energia c’è nella stanza! Sappiamo di diverse coppie che si sono formate dopo essersi conosciute durante questi eventi, e anche della nascita di un bambino!

Se mostrate un film o tenete un discorso, alla fine, magari prima di invitare il pubblico a fare domande, date ai presenti la possibilità di parlare in piccoli gruppi – tre o quattro persone al massimo.

Cercate di avere un percorso chiaro per coinvolgere le persone. Ad esempio:

• Negli eventi raccogliete sempre le email e gli estremi per ricontattare i partecipanti – e chiedete subito ai diretti interessati se vogliono dare una mano

• Assegnate il ruolo di “coordinatore dei volontari” o “addetto all’accoglienza” a qualcuno che abbia l’incarico di parlare con chi potrebbe essere disposto a partecipare

• Prendetevi cura delle persone un po’ timide o insicure, chiedete loro di aiutare con compiti specifici

• Trovate modi diversi per consentire alle persone di dedicare il loro tempo senza essere presenti a tutte le riunioni. Preparate una lista di volontari che vogliano dare una mano negli eventi e nei progetti

• Create una lista online “Cercasi aiutanti” o pubblicatela nei vostri notiziari o newsletter.

Transizione dove?

È importante agire nell’ordine di grandezza giusto. Nelle cittadine da poche migliaia o decine di migliaia di abitanti le cose di solito procedono bene. In una città è una buona idea partire dal vicinato, anche se non mancano i casi di chi ha lavorato con una intera città di centinaia di migliaia di persone. Nelle aree rurali può aver senso creare un'iniziativa che copra uno o più paesi.

Basate le vostre decisioni su ciò che vi sembra gestibile e su dove pensate di poter esercitare un vero impatto. È sempre bene chiedersi quale sia l’identità caratteristica del luogo in cui vivete: è un vicinato, una città, un quartiere? Soprattutto raccomandiamo di cominciare in piccolo per poi lasciare che le cose si espandano – e ispirare i paesi vicini!

Domande che ci fanno spesso:

Vivo in un paese all’interno di una zona rurale. Di sicuro non posso fare Transizione qui, vero?

Nei luoghi in cui le persone sono un po’ sparpagliate spesso diversi paesi si uniscono per creare una iniziativa di Transizione. Se vicino a voi c’è una città con una iniziativa, potreste volervi unire ai loro progetti o partecipare a riunioni congiunte.

Lavorare con altri

Non possiamo fare Transizione da soli. Il vostro gruppo di Transizione si troverà in difficoltà se non collaborerà con altri gruppi.

Per esempio nei primi tempi di Transition Town Totnes, ci impegnammo molto per fare rete con altri gruppi, presentando eventi insieme a loro e così via.

Cominciate a fare rete

Registratevi come iniziativa nel Transition Network e, per l'Italia, attraverso Transition Italia: la procedura è molto semplice. Iscrivetevi anche alla newsletter del Transition Network per tenervi aggiornati. Potreste inoltre scoprire quali altre iniziative ci siano vicino a voi ed entrare in contatto con loro o con la vostra rete regionale, se ce n’è una.

Liegi in Transizione al lancio del suo progetto Ceinture Aliment-terre Liégeoise [Cintura Cibo-terra di Liegi]. Foto: Liegi in Transizione.