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sabilità in solido dei partecipanti). Le imprese in rete si caratterizzano per una maggiore dimensione, maturità e dinamicità rispetto alla media. La maggiore concentrazione delle reti è nei comparti produttivi ad alta intensità tecnologica e, territorialmente, nelle aree del Centro e del Nord Est. Da un’indagine di Intesa Sanpaolo-Mediobanca3 emerge che il conseguimento di una maggiore efficienza produttiva, il rafforzamento dei canali di promozione/distribuzione e la pianificazione di progetti comuni di innovazione e ricerca sono i principali motivi che spingono le imprese a partecipare alle reti. Inoltre, ciò che spinge le imprese a partecipare a progetti di rete sembra essere soprattutto la possibilità di mettere a fattor comune e condividere know-how e competenze per conseguire gli obiettivi attesi. Le reti di impresa vengono quindi viste e vissute come un “luogo di scambio delle competenze”, in cui portare e, al contempo, trovare competenze. Al primo posto per competenze ricercate ci sono quelle in ambito distributivo (47%); tra le competenze più domandate spiccano anche la ricerca e l’innovazione (37%). Degli oltre 2mila contratti di rete esistenti in Italia, quelli che coinvolgono prevalentemente le imprese di costruzione sono 226, l’11,2%. Tra questi ultimi, quasi la metà (il 47,8%, pari a 108 contratti) si possono definire finalizzati al green building, nel senso che citano direttamente nell’oggetto del contratto l’efficienza energetica e l’impiego delle energie rinnovabili in edilizia. Si tratta di una percentuale molto rilevante, a riprova che questo strumento ben risponde alle esigenze organizzative e produttive delle aziende delle costruzioni che vogliono operare in chiave green. 3.2 LE RETI NAZIONALI DELL’EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA Se 108 sono i contratti di rete finalizzati al green building, quasi la metà di essi (46 contratti, il 43%) sono specificamente indirizzati alla riqualificazione energetica degli edifici, obiettivo esplicitamente dichiarato nell’oggetto del contratto. Anche in questo caso si tratta di un numero rilevante, considerando la giovane età dello strumento giuridico (i primi contratti risalgono al 2010). Su questo gruppo di contratti ci soffermeremo, per analizzarne le caratteristiche generali e per individuarne distinzioni tipologiche, nel prossimo paragrafo. Queste reti sono, come già detto, di formazione molto recente, tanto che dei quattro anni oggetto dell’analisi (dal 2010 al 2014), la gran parte dei contratti risale all’ultimo biennio, 2013 e 2014 (vedi Fig. 1). Per la grandissima parte si tratta di piccole aggregazioni, un network di 5-10 imprese nell’85% dei casi (vedi Fig. 2). FIGURA 1 - Reti efficienza energetica in edilizia – distribuzione per anno di nascita del contratto; valori percentuali; anni 2010-2014 Fonte: elaborazioni Centro Studi Fillea su dati Infocamere 70 INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’ NEL SETTORE EDILIZIO Quarto Rapporto Congiunto Feneal Uil - Filca Cisl - FILLEA CGIL - Legambiente