gione dell’abusivismo edilizio e del consumo di suolo indiscriminato. In questo capitolo
sono sinteticamente descritte le caratteristiche delle principali innovazioni energetiche e
ambientali attraverso la lettura delle normative che hanno di recente investito il territorio.
Il lavoro si articola in una prima analisi che delinea lo scenario attuale dell’innovazione
energetica e ambientale partendo dalle Direttive Europee fino ai regolamenti edilizi, agli
allegati energetici comunali e ai parametri innovativi.
Tale innovazione viene poi analizzata per temi e nei dettagli delineando la situazione
regionale e provinciale in materia di rendimento energetico degli edifici e in materia di
fonti rinnovabili, a cui fa seguito una mappatura che evidenzia la diffusione del solare
termico e del solare fotovoltaico, e della certificazione energetica e ambientale, con
relativi esempi di buone pratiche.
Si accompagna infatti alla trattazione teorica la esemplificazione, attraverso una rassegna di buone pratiche nazionali riferibili ai diversi temi affrontati.
L’obiettivo principale di questa sintesi del quadro normativo e dei principali effetti sul
territorio, è quello di fornire agli operatori del settore e al mondo sindacale una visione
generale utile alla definizione degli scenari prossimi futuri, individuando, in particolare, i
temi strategici intorno ai quali il sindacato potrà muoversi e le proposte operative che si
possono formulare per sostenere lo sviluppo sostenibile del settore.
1.2 COSA È CAMBIATO NEL 2015. LEGISLAZIONE EUROPEA E
NAZIONALE
E’ l’Unione Europea che nel corso degli ultimi anni ha spinto i Paesi membri ad un cambiamento radicale del settore edilizio e del mondo delle costruzioni, con lo sguardo
attento alla riduzione dei gas serra oltre che alla riqualificazione del patrimonio edilizio
esistente.
L’Europa ha svolto un ruolo fondamentale rispetto al processo normativo, grazie alle Direttive 2002/91 e 2006/32, che hanno stabilito i criteri per il calcolo dei rendimenti
energetici degli edifici ed i relativi requisiti minimi obbligatori, il sistema di certificazione,
l’obbligo di effettuare ispezioni costanti sulle caldaie, e soprattutto obiettivi, meccanismi
ed incentivi per eliminare le barriere che ostacolano un efficiente uso dell’energia e lo
sviluppo delle rinnovabili in edilizia.
Il passo più importante è stato quello della Direttiva 31/2010, dove si definisce un’accelerazione ancora più forte verso uno scenario nel quale il peso dei consumi energetici
legati al settore delle costruzioni si dovrà ridurre significativamente: dal 1° gennaio 2019
infatti tutti i nuovi edifici pubblici costruiti in Paesi dell’Unione Europea, e dal 1° gennaio
2021 tutti quelli nuovi privati, dovranno essere “neutrali” da un punto di vista energetico,
ossia garantire prestazioni di rendimento dell’involucro tali da non aver bisogno di apporti per il riscaldamento e il raffrescamento oppure dovranno soddisfarli attraverso l’apporto
di fonti rinnovabili. Questi obiettivi richiedono una crescita ed una maggiore diffusione
delle competenze, la sperimentazione e la definizione di protocolli e regole certe.
L’Itali a ha recepito, dapprima con il D.Lgs. 192/2005, i criteri, le condizioni e le modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici previsti dalla Direttiva 2002/91,
e introdotto riferimenti per favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle
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INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’ NEL SETTORE EDILIZIO
Quarto Rapporto Congiunto Feneal Uil - Filca Cisl - FILLEA CGIL - Legambiente