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- Registrazione dell’esposizione per il luogo di lavoro - Comunicazione trasparente dei rischi - Origine dei valori di riferimento nanotecnologici o dei nano-OEL12. Per scongiurare il rischio della esplosione di un nuovo “caso amianto”, un significativo passo in avanti può venire della classificazione e dalla standardizzazione dei processi e dei prodotti legati ai nanomateriali, in modo da avere a disposizione dati misurabili e confrontabili attraverso cui orientare le scelte legate al loro impiego (incentivando ad esempio sistemi di etichettatura e certificazione ambientale per i prodotti contenenti nanomateriali), evitando così il rischio di valutazioni arbitrarie o distorte derivanti dalla mancanza di sistemi di controllo e regolamentazione13. Azioni chiave per la riduzione dei rischi associati alle nanotecnologie • individuare ed affrontare le problematiche di sicurezza associate alle applicazioni nano tecnologiche; • dati sui rischi potenziali per l’uomo e per l’ambiente, nonché metodi di prova che consentano di generarli; • dati sull’esposizione durante tutto il ciclo di vita dei nanomateriali o dei prodotti che li contengono, nonché metodi di valutazione dell’esposizione; • valutare l’adeguatezza delle metodologie esistenti in relazione ai rischi potenziali legati ai prodotti nano tecnologici; • metodi misurazione e di caratterizzazione dei nanomateriali, materiali di riferimento e metodi di campionamento e di analisi delle esposizioni; • elaborare con gli stati membri, le organizzazioni internazionali, le agenzie europee, l’industria e altre parti interessate, la terminologia, gli orientamenti, i modelli e le norme per la valutazione dei rischi durante l’intero ciclo di vita dei prodotti nano tecnologici; • promuovere misure sicure e cost-effective per ridurre al minimo l’esposizione dei lavoratori, dei consumatori e dell’ambiente a nanoparticelle e nano materiali; • valutare i livelli di esposizione attuali e previsti in futuro; • valutare l’adeguatezza delle strategie attuali per il controllo delle esposizioni; • esaminare l’adeguatezza della regolamentazione comunitaria in merito a:soglie di tossicità, misure e soglie di emissione,requisiti in materia di etichettatura, valutazione dei rischi e livelli massimi di esposizione, soglie di produzione e importazione al di sotto delle quali una sostanza può essere esente da regolamentazione. Sul piano operativo, la tendenza europea è, come abbiamo detto, quella di trattare alcuni aspetti relativi alla sicurezza di nanoparticelle e nanomateriali (soprattutto per quelli prodotti in quantità elevate) all’interno della nuova regolamentazione sulle sostanze chimiche REACH, ad esempio prevedendo che le nanoparticelle di sintesi vengano considerate come nuovi prodotti chimici. Ulteriori approfondimenti dovrebbero riguardare anche la normativa sui brevetti, considerando i rischi connessi (soprattutto nel campo delle nano-bio-tecnologie). Al di là delle problematiche relative alla formulazione di normative specifiche e appropriate, appare di fondamentale importanza impiegare un approccio globale alla regolamentazione delle nanotecnologie e delle loro applicazioni, che parta dall’assunzione di tutte le implicazioni possibili legate ad una loro diffusione su scala mondiale, che non si limitano ai rischi ambientali e sanitari. Secondo alcuni autori infatti, la diffusione dei brevetti sui nanomateriali, ed in generale l’assenza di un’adeguata struttura normativa internazionale sulle nanotecnologie, potrebbe accrescere il divario tra nazioni ricchi e povere, generando una nuova fonte di discriminazione: il nano-divide. Come si vede dalla Tabella, alcune professioni, come il cementista, il perforatore, ilUn ultimo fattore rilevante di rischio è quello dello stress collegato al lavoro, che si può correlare all’alta incidenza del lavoro manuale, ad elevati ritmi lavorativi e ad altri fattori di stress psicologico. Nel caso in cui il lavoro è principalmente manuale si evidenziano danni e disturbi all’apparato muscoloscheletrico; se il lavoro è principalmente intellettuale prevalgono i disturbi neurologici; ci sono però ampie aree di sovrapposizione. 153