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L’esposizione a nanomateriali e nanocomponenti può provocare danni molteplici, solo in parte studiati; molti nano materiali risultano agenti mutageni e cancerogeni. Questo fattore di rischio è molto rilevante in edilizia, in quanto sempre più frequente è il ricorso a materiali e componenti per l’edilizia prodotti dalle nanotecnologie. Proprio per questo motivo possiamo stimare la correlazione tra andamento del fattore di rischio ed innovazione tecnologica come POSITIVA, per il rapido aumento nell’impiego di nanomateriali e nanocomponenti nelle costruzioni. I rischi nell’uso dei nano materiali e le azioni di prevenzione11 La rischiosità delle nanoparticelle dipende dalle loro ridotte dimensioni e dalla loro specifica forma. Le ridotta dimensione delle nanoparticelle aumenta la loro reattività chimica, più aggressiva nei confronti del normale funzionamento del corpo umano. Per esempio, molti dei nanomateriali studiati provocano effetti infiammatori più marcati, si ammassano o fissano con più efficacia su determinate parti del corpo impedendone la corretta funzionalità, ma soprattutto, a causa delle piccole dimensioni, la loro superficie è relativamente più ingrandita rispetto al volume (e alla massa) particellare, di modo che la reattività per unità di massa è di gran lunga maggiore. Ciò significa che le nanoparticelle, ad esempio, possono essere talmente piccole da comportarsi come gas, possono penetrare con più profondità nei polmoni ed essere più facilmente assorbite nel sangue, e, diversamente da quasi tutte le altre sostanze chimiche, possono essere assorbite dai nervi nasali e “facilmente” trasportate al cervello umano, e possono raggiungere punti (cellule, organi) del corpo umano che normalmente sono ben protetti contro l’invasione delle forme di maggiori dimensioni. Anche la forma specifica delle nanoparticelle può influire sulla loro tossicità: per esempio, laddove le particelle possono essere relativamente non tossiche, i nanorod (nanobastoncini) possono invece comportarsi come aghi, e perforare i tessuti umani. A prescindere dai rischi sostanziali, tuttavia, il fattore chiave degli eventuali rischi per la salute generati da nanoprodotti o nanomateriali è la possibilità di esposizione. Quando si parla di esposizione alle nanoparticelle, per i lavoratori edili si intende in primo luogo (e quasi senza eccezione) esposizione ai nanoprodotti (prodotto in cui viene inserito un nanomateriale). Considerati i prodotti utilizzati in genere dai lavoratori edili e le attività che essi svolgono quotidianamente, gli eventuali rischi per la salute riguardano con maggiore probabilità l’esposizione per inalazione di nanomateriali che generano polveri (tramite operazioni di taglio, smerigliatura, perforazione o lavorazione a macchina) o aerosol dalla verniciatura a spruzzo. Anche la penetrazione della cute può avere una funzione di rilievo (benché in misura di gran lunga inferiore), soprattutto se rimangono scoperte ampie parti del corpo. L’esposizione tramite ingerimento diretto non rappresenta un problema rilevante, purché siano rispettate le norme di igiene personale. L’esposizione dovuta a ingerimento secondario (derivante dall’inalazione di nanomateriali causata dai naturali meccanismi di pulizia delle vie respiratorie) è invece un rischio se si verifica l’inalazione. Per prevenire il rischio da esposizione a nanoparticelle e nanoprodotti è necessario organizzare un luogo di lavoro sicuro, e per fare ciò è indispensabile una conoscenza precisa dei materiali usati e del loro comportamento, ma le conoscenz e effettive sulle proprietà tossicologiche delle nanoparticelle e sul loro possibile rilascio durante l’uso, la pulizia o la manutenzione sono piuttosto limitate. Ciò rende più complicato effettuare una valutazione affidabile dei rischi in azienda. Nondimeno, l’uso di nanoprodotti nell’industria delle costruzioni è ormai una realtà e nell’immediato futuro dovrebbe aumentare, richiedendo così un approccio responsabile, che allo stato attuale, a livello europeo, è stato identificato come l’approccio precauzionale, considerato una strategia per affrontare le incertezze in maniera attenta, ragionevole e trasparente, appropriata alla situazione, e che andrebbe attuata nel contesto della politica sulle condizioni di lavoro (nel quadro della valutazione del rischio e del relativo piano d’azione). Esso consiste nei seguenti passi: - Nessun dato - nessuna esposizione (impedire l’esposizione per particelle potenzialmente molto pericolose) - Notifica della composizione dei nanoprodotti per fabbricanti e fornitori 152 INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’ NEL SETTORE EDILIZIO Quarto Rapporto Congiunto Feneal Uil - Filca Cisl - FILLEA CGIL - Legambiente