innovazione capace di generare risultati quantificabili in termini di riduzione dei consumi
energetici (con vantaggi per il sistema Paese, l’ambiente e direttamente per le famiglie)
e di miglioramento del comportamento anti sismico degli edifici. Obiettivi di questo tipo
sono infatti coerenti con gli impegni sul Clima e con l’interesse generale a recuperare
il patrimonio edilizio riducendo i rischi per la salute e l’impatto sull’ambiente, e dunque
motivano l’esistenza di risorse pubbliche, programmi e incentivi per interventi che vadano
nella direzione del cambiamento.
1) Superare le barriere alla riqualificazione del patrimonio edilizio
Serve un cambio di approccio nelle politiche che riguardano il patrimonio edilizio. Per
semplificare gli interventi, dare certezze agli investimenti, premiare il miglioramento delle
prestazioni, garantire attraverso controlli gli imprenditori onesti e le famiglie.
- Occorre dare finalment e certezze e rendere strutturali le detrazioni fiscali legandole
a miglioramenti della classe energetica degli edifici (con vantaggi per il sistema Paese,
l’ambiente e direttamente per le famiglie), di miglioramento del comportamento antisismico degli edifici e strumenti fiscali e contrattuali che garantiscano qualità e regolarità del
lavoro prodotto. E’ in questa prospettiva che si può superare il problema che oggi gli
incentivi non sono legati ai risparmi energetici conseguiti ma al costo dell’intervento, ma
anche le critiche legate al peso che determinano per le casse pubbliche, perché legandole a prestazioni certificate si può superare la contrarietà del Ministero dell’economia
alla proroga. La revisione dell’Ecobonus dovrebbe andare nella direzione di una stabilizzazione e prevedere una articolazione degli incentivi dal 35 al 65%, fissando premialità
progressive per gli interventi in funzione del miglioramento delle prestazioni energetiche
delle abitazioni, certificata da APE. Allo stesso modo dovrebbe intervenire rispetto agli
incentivi per l’adeguamento antisisimico, con lo stesso criterio premiale da applicare in
funzione della zona di rischio. Attraverso una politica di questo tipo si possono premiare
gli interventi edilizi (invece delle singole tecnologie) e le soluzioni più efficienti e meno
costose e a beneficiarne sarebbero le famiglie in termini di riduzione delle bollette. E
per garantire trasparenza e efficacia del provvedimento si dovrebbe affidare all’Enea la
responsabilità di presentare con cadenza annuale una analisi sui risultati dello strumento
di incentivo, in modo da orientare gli incentivi per premiare i contributi apportati dai
diversi interventi e dalle tecnologie in termini di riduzione dei consumi energetici e delle
emissioni di CO2.
- Controlli e sanzioni per garantire i cittadini sulle prestazioni energetiche e la sicurezza
degli edifici. E’ infatti inaccettabile in larga parte delle Regioni non vi siano ne controlli
ne sanzioni sulle certificazioni energetiche, malgrado le Direttive europee, calpestando
così i diritti dei cittadini ad essere informati sulle prestazioni energetiche delle abitazioni
come sulla sicurezza delle strutture. Eppure introdurre regole omogenee in tutta Italia per
le prestazioni in edilizia e controlli indipendenti sugli edifici con sanzioni vere, per chi
non rispetta le regole per la progettazione, costruzione, certificazione, è una scelta anche nell’interesse delle imprese e dei progettisti onesti.
- La semplificazione in edilizia è una questione importante ma che non si supera con procedure speciali ma chiarendo le regole per i diversi temi che si incrociano come valutazione e verifica. E’ nell’interesse delle famiglie che ogni edificio si doti di un libretto unico
del fabbricato antisismico, energetico, del rumore, che deve rappresentare la carta di
identità delle strutture, permettendo così di conoscere il grado effettivo di affidabilità e
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INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’ NEL SETTORE EDILIZIO
Quarto Rapporto Congiunto Feneal Uil - Filca Cisl - FILLEA CGIL - Legambiente