ISTITUTO COMPRENSIVO BATTIPAGLIA SALVEMINI
Quali sono le caratteristiche?
Si parla di “Bullismo” quando:
i protagonisti sono sempre bambini o ragazzi, in genere in età scolare, che
condividono lo stesso contesto, più comunemente la scuola;
gli atti di prepotenza, le molestie o le aggressioni sono intenzionali, cioè
sono messi in atto dal bullo (o dai bulli) per provocare un danno alla
vittima o per divertimento;
c’è persistenza nel tempo: le azioni dei bulli durano nel tempo, per
settimane, mesi o anni e sono ripetute;
c’è asimmetria nella relazione, cioè uno squilibrio di potere tra chi compie
l’azione e chi la subisce, ad esempio per ragioni di età, di forza, di genere e
per la popolarità che il bullo ha nel gruppo di suoi coetanei;
la vittima non è in grado di difendersi, è isolata e ha paura di denunciare gli
episodi di bullismo perché teme vendette.
A partire da queste premesse, è importante ricordare che il bullismo non è
né uno scherzo né tantomeno un conflitto:
nello scherzo l’intento è di divertirsi tutti insieme, non di ferire l’altro;
il conflitto, come può essere un litigio, è episodico, avviene in determinate
circostanze e può accadere a chiunque, nell’ambito di una relazione paritaria tra i
ragazzi coinvolti.
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