SMART LAND SUD EST MILANO SMART LAND SUD EST MILANO - FASE 1 | Page 52
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La possibilità di fare massa critica
tra ii Comuni dell’area vasta e il
rapporto che si è instaurato da
subito con Jaspers BEI pone le
condizioni per dare il via in tempi
rapidi a un’iniziativa di ampio
respiro
Con l’atto firmato si
vuole trasmettere l’idea di
collaborazione a tutti i soggetti
sul territorio, dalla piccola alla
media impresa, all’artigiano, al
commerciante
Smart Land Sud Est Milano - Fase 1
che la contemporaneità richiede e
i propri processi anche burocratici;
molte aziende nel privato corrono,
viaggiano, termini come digital o
blockchain sono patrimonio di tut-
te le più grandi imprese italiane e
stanno investendo anche una PA
che deve cogliere le straordinarie
opportunità messe in moto dall’in-
novazione. Ma per far questo ci
vuole consapevolezza sul fatto
che serva necessariamente una
squadra per passare da visione a
progettualità. E davvero vorrei che
questo processo non riguardi solo
i professionisti e la politica che se
ne occuperà direttamente, ma di-
venti un elemento di forte parteci-
pazione per i cittadini. Dobbiamo
essere capaci di ricreare lo stesso
entusiasmo che c’è al momento
tra gli amministratori anche nei cit-
tadini, attraverso una condivisione
di idee e la messa a terra di pro-
getti concreti.”
Rodolfo Bertoli, Sindaco di Mele-
gnano, ha dunque sottolineato
l’importanza di poter accedere,
grazie a un progetto solido, ai
fondi di investimento europei: “La
possibilità di fare massa critica tra
i Comuni dell’area vasta e il rap-
porto che si è instaurato da subito
con Jaspers BEI pone le condizio-
ni per dare il via in tempi rapidi a
un’iniziativa di ampio respiro. Le
nostre amministrazioni devono
affrontare quotidianamente pro-
blematiche ed emergenze di ogni
genere e necessariamente passa
in secondo piano una progettualità
di lungo respiro; per questo un’al-
leanza strategica e funzionale, una
cabina di regia e il coordinamento
di un soggetto terzo come Energia
Media sono fondamentali.
La volontà dei nostri tre Comuni,
vertici di un triangolo ideale, è di
diventare un modello virtuoso per
un’area che ha moltissime poten-
zialità. Con l’atto firmato oggi si
vuole trasmettere l’idea di collabo-
razione a tutti i soggetti sul territo-
rio, dalla piccola alla media impre-
sa, all’artigiano, al commerciante.
Dando peraltro subito il senso di
un’idea che ha una forte connota-
zione sociale, che dà supporto a
qualsiasi forma di emarginazione
o di problematica. Abbiamo getta-
to le basi per un modello che può
diventare paradigma per il Paese,
quindi replicabile e d’appeal anche
per una progettualità europea.”
Un’iniziativa dunque, come ha sot-
tolineato in chiusura Lorenzini, che
non è strumentale al reperimento
di fondi, ma è basata su una visio-
ne del territorio che porterà come
conseguenza all’accesso di risor-
se economiche. Un progetto che
deve soprattutto ridare identità a
un territorio costituito da una evi-
dente complessità ma che al tem-
po stesso presenta notevoli po-
tenzialità, perché diventi nel tempo
sempre più attrattivo e a misura
d’uomo.