RIMLIGHT Models & Photographers Magazine RIMLIGHT Models & Photographers Magazine - N. 7/20 | Page 11

Con quale genere fotografico ti trovi più a tuo agio e perché? Quello che più mi piace è il genere fashion finalizzato ai commerciali. Semplicemente mi piace dare un senso a quello che faccio e i commerciali sono sempre finalizzati a qualcosa. Ovviamente lo stesso discorso vale per gli editoriali, comunque il fashion è in assoluto il genere che preferisco. Mi diverto molto anche nel ritratto perché spesso mi viene data l’opportunità di “giocare” con le espressioni! Cosa ti distingue dalle altre modelle? Questo non dovrei dirlo io, dovreste chiedere a chi ha lavorato con me... ma ti posso dire che forse mi distingue il considerare questo lavoro come una vera passione e non solo una fonte di reddito. Faccio la modella perché amo posare, e quindi ogni set per me è una vacanza! Ogni volta che devo scattare passo un sacco di tempo a studiare il lavoro da fare, le pose, le espressioni, parlo con il fotografo di tagli particolari che potremmo dare alle foto, invento situazioni nuove e dico sempre la mia: penso che lo spirito di squadra sia un elemento importante in questa professione. Cosa ti piace di più del tuo lavoro e alcuni di loro ho avuto modo di Qual è stato il momento più bello cosa meno? divertirmi davvero sul set, è come della tua carriera da attrice? Non mi piace l'atteggiamento di alcune persone. Sono gelose, invidiose e avide del loro lavoro e dei loro contatti. Parlo di modelle, ma anche di fotografi, stilisti, truccatori… È così per tutte le categorie, purtroppo. Altre volte, invece, si incontrano professionisti di livello molto più elevato, e con tornare ad essere ragazzini quando si lavora con serenità: si scatta per dare qualcosa di se stessi, magari un'emozione, e non si ha paura della concorrenza. La concorrenza c’è sempre stata e sempre ci sarà, e a chi fa paura consiglio di trovarsi un lavoro come dipendente, dove non si rischia nulla. RIMLIGHT Models & Photographers Magazine n. 7/2016 - 11 Il momento più bello da attrice è stato quando ho visto stampata la mia bella faccia su uno schermo di dimensioni abnormi in cinema newyorkesi. Un cortometraggio a cui avevo partecipato era arrivato in finale al New York City International Film Festival per ben tre categorie e il corto per una