Rapporto origini e garanzie materie prime VERSIONE INTEGRALE | Page 54

54 8. IL DIBATTITO FRA AGRICOLTURA E INDUSTRIA L’indicazione di origine della materia prima in etichetta divide il mondo agroalimentare: favorevoli le associazioni agricole, contraria l’industria di settore. Il dibattito rimane aperto. Il tema dell’origine delle materie prime è da tempo oggetto di dibattito fra le diverse parti interessate nell’ambito del sistema agroalimentare italiano. Di seguito si riassumono le posizioni delle principali voci in campo. COLDIRETTI L’Italia si trova all’avanguardia in Europa anche grazie al pressing realizzato dalla Coldiretti in questi anni che ha già portato all’attuazione di norme nazionali. Oggi l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta è in vigore per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta - denuncia la Coldiretti - resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. Con quasi nove anni di attesa prima che si realizzi la completa applicazione, il titolo di “provvedimento lumaca” spetta al Regolamento (Ue) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, a conferma della pesante e impropria influenza delle lobby sui temi dell’alimentazione e della trasparenza del mercato. E’ quanto emerge dall’analisi sull’efficacia della politica italiana e comunitaria nell’ultima legislatura. Ci sono voluti 1.392 giorni (46 mesi), dal 31 gennaio 2008 al 22 novembre 2011, per concludere il procedimento di approvazione del regolamento, che è entrato in vigore il 13 dicembre 2011: ma l’odissea non è finita per il consumatore. Dal 13 dicembre 2014 (2.510 giorni dalla presentazione della proposta legislativa) scatta solo l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle carni suine, ovine, caprine e dei volatili. Per le carni diverse come quella di coniglio e per il latte e formaggi tale data rappresenta