Rapporto origini e garanzie materie prime VERSIONE INTEGRALE | Page 45

45 L’Italia, storico produttore di barbabietole da zucchero ha visto ridurre la sua quota di produzione in maniera importante (circa del 50%) e ciò ha causato gravi criticità nel comparto, in particolare legate alla problematica riconversione delle aziende. A decorrere dalla campagna di commercializzazione 2010/11 la quota di produzione di zucchero assegnata all’Italia è pari a 508.379 tonnellate, poco meno del 4% della quota comunitaria, e tale dovrebbe mantenersi almeno fino al 2015. La produzione UE-27 dovrebbe superare di poco i 13 milioni di tonnellate al 2015, senza contare quella per bioetanolo. Il consumo UE-27, senza contare gli usi per il bioetanolo, supera i 17 milioni di tonnellate. Il sistema delle quote per lo zucchero (che doveva finire nel 2015) è stato prorogato fino al 30 settembre 2017, mantenendo però alcuni aiuti ai produttori e favorendo una migliore programmazione sul mercato grazie agli incentivi ad accordi contrattuali interprofessionali tra produttori di materia prima (barbabietole) e trasformatori. Cosa succederà quando il regime delle quote scomparirà (ad esempio nel caso del latte dopo la campagna 2014/2015)? Analisi diverse si sono succedute, ma non è ancora ben chiaro quale possa essere l’impatto. La Commissione Europea è orientata verso il libero mercato, con pochi meccanismi di compensazioni e con un prezzo definito dalla legge della domanda e dell’offerta, senza limitazioni di quantità prodotte. È opinione comune, invece, che in alcuni settore strategici, e il latte è uno di questi, l’Unione europea possa ancora intervenire a “tutela” degli allevatori comunitari. Il timore è di una destabilizzazione di tali comparti con ripercussioni sui singoli produttori nonché sui consumatori, qualora i prezzi dovessero assumere andamenti instabili.