Rapporto origini e garanzie materie prime VERSIONE INTEGRALE | Page 14

14 3.2 UN INDICATORE DELLA CONGIUNTURA DELLE MATERIE PRIME: GLI STOCK L’esposizione alla concorrenza internazionale impone un monitoraggio degli indicatori della congiuntura sui mercati mondiali. Nella fase attuale il perdurante movimento dei prezzi (al rialzo ed al ribasso) dipende da diversi fattori tra cui, quello più rilevante, è legato alle attese di produzione nei principali Paesi produttori delle materie prime di interesse. Quando la produzione corrente non riesce a soddisfare il consumo alimentare ed industriale, per sopperire alla domanda interna ed internazionale, si ricorre alle giacenze di prodotto accumulate negli esercizi precedenti (stock). L’andamento del prezzo viene, di norma, messo in relazione con la presenza di un eccesso o di un deficit dell’offerta rispetto alla domanda (la cosiddetta legge della domanda e dell’offerta). Queste grandezze, che rappresentano i cosiddetti fondamentali del mercato, oltre che per interpretare il passato vengono utilizzate anche per formulare le previsioni sull’evoluzione dei prezzi nel medio termine. Le nozioni di domanda e di offerta sono più articolate di quanto venga di norma considerato perché sono costituite da una pluralità di grandezze. In particolare la domanda non contempla solo il consumo alimentare umano, ma anche le esportazioni e gli altri utilizzi eventuali, ad esempio di natura industriale. L’offerta, a sua volta, non è riduci- bile alla sola produzione raccolta, ma comprende anche le importazioni. Nel caso delle materie prime conservabili (come sono i cereali, i semi oleosi e lo zucchero), concorrono all’offerta disponibile non solo la produzione interna e le importazioni, ma anche le giacenze (o stock) iniziali, rimaste dal periodo precedente. In un periodo dato, se gli impieghi per consumi, utilizzi industriali e per export eccedono la produzione interna e le importazioni, si genera una riduzione delle scorte che si tradurrà in stock finali inferiori a quelli iniziali. Quindi, a seconda dell’andamento economico, si potrà verificare un aumento o una riduzione degli stock: pertanto la loro dinamica funziona come un termometro della legge della domanda e dell’offerta e registra l’esubero o la carenza relativa di materia prima disponibile. Ne consegue che ogni variazione degli stock ha un legame con il prezzo. Così, se un aumento degli stock è un segnale “ribassista”, la prospettiva di una loro diminuzione è, di norma, uno stimolo per l’aumento del prezzo. ali foraggeri nel loro complesso (mais, orzo ed altri minori come avena, segale e sorgo), il riso, lo zucchero4 ed il seme di soia (che è il principale tra i semi oleosi utilizzati nel mondo). L’andamento delle giacenze finali di queste materie prime agroalimentari – che sono tutte conservabili con relativa facilità – è posto in relazione con il corrispondente prezzo internazionale di riferimento (espresso in dollari USA). Va osservato che stock e prezzo si muovono in direzione opposta (relazione inversa): quando i primi aumentano, il prezzo di norma diminuisce e viceversa. Nel Graf. 4 è presentata l’evoluzione recente degli stock finali delle principali materie prime agroalimentari che sono originarie delle zone temperate ed hanno un mercato internazionale. Sono stati considerati il frumento (tenero e duro insieme), i cere- Come noto lo zucchero ed il riso non sono commodity che provengono esclusivamente dalle zone temperate, ma sono largamente prodotte anche nelle aree tropicali. 4