Rapporto Coop Consumi e Distribuzione Rapporto Coop 2014 | Page 60

Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2014 2.4 Questo non è un paese per giovani Una delle fratture sociali più profonde che è emersa nel corso degli anni recenti è quella intra generazionale, uno scontro tra giovani e maturi che spesso ha animato anche il dibattito politico: dall’accusa di “bamboccioni” rivolta ai giovani che ritardano l’uscita dalla famiglia di origine all’esperienza degli esodati, passando per la piaga della precarietà e degli effetti sull’occupazione che originano dagli interventi di riforma del mercato del lavoro. Le condizioni lungo le diverse fasi della vita sono ovviamente diverse e dipendono dall’evolvere del ciclo di vita di ogni individuo (età, educazione, sviluppo professionale, nascita dei figli, abitudini e consuetudini); è tuttavia opinione diffusa che la lunga recessione abbia contribuito ad esacerbare i divari fisiologici, a completo svantaggio delle nuove generazioni. Una analisi più approfondita sul tema è utile per offrire una misurazione di tali differenze, integrando una pluralità di fonti disponibili (le annuali rilevazioni Istat sulle condizioni di vita, sui consumi delle famiglie e sul benessere, oltre all’indagine della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie). Al fine di operare un confronto rigoroso, sono stati costruiti dieci profili familiari, individuati incrociando la morfologia del nucleo familiare (single, coppia, coppia con figli, monogenitore) e l’età anagrafica dei suoi componenti (under 35, 35-64 anni, 65 anni ed oltre). Ciascuna categoria di famiglia-tipo è stata messa a confronto con la media delle famiglie italiane lungo una serie di variabili che afferiscono a tre macro voci: la situazione economica (reddito, ricchezza), le abitudini di spesa (propensione al consumo e struttura dei consumi) e la felicità. In prima battuta, è opportuno rimarcare come negli ultimi dieci anni la spesa mensile della famiglia media italiana sia cresciuta meno dell’inflazione. I consumi delle famiglie sono quindi arretrati in misura importante: per la famiglia media italiana la spesa è aumentata a valori correnti del 2%, ma in termini reali è diminuita del 20%. Questo però non vuole dire che per tutte le famiglie, numerose o meno numerose, di giovani o di anziani, con redditi da lavoro autonomo o dipendente, le cose siano andate esattamente nella stessa maniera. Infatti, i consumi realizzati da alcune tipologie di famiglie hanno fatto un deciso passo avanti: è il caso delle famiglie di ultra sessantacinquenni, che complessivamente, grazie alla tenuta dei redditi da pensione, mettono a segno un progresso di oltre il 20%. Peraltro per questa tipologia familiare i consumi non erodono completamente il reddito, il che significa che c’è spazio per l’accantonamento del risparmio a fini precauzionali. [ 58 ]