Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2014
2.3 (Pochi) italiani ancora ricchi
In Italia dall’avvio della recessione economica i prezzi delle attività – finanziarie e reali – si sono ridotti in misura significativa; da una parte la crisi finanziaria ha cagionato un ampio ridimensionamento del valore delle aziende
italiane, dall’altra le difficoltà del mercato immobiliare hanno determinato una
flessione significativa dei prezzi delle case, che storicamente rappresentano la
forma di investimento privilegiata dagli italiani.
Ne consegue che le famiglie italiane, che peraltro si caratterizzano anche
per una scarsa propensione alla detenzione di attività estere, hanno quindi
subìto una decurtazione del valore della loro ricchezza. Uno dei problemi legati all’ampia quota di ricchezza immobiliare delle famiglie italiane è che, soprattutto nelle fasi di crisi del mercato immobiliare, questa non è facilmente liquidabile come invece accade per molte attività finanziarie. Ciò comporta che gli
individui in difficoltà non riescono neanche ad attingere allo stock di ricchezza
posseduto, spingendo le famiglie almeno per qualche tempo a privilegiare le
forme di investimento più liquide. In tale direzione va segnalato che dal 2013
ha iniziato a recuperare gradualmente l’ammontare dei depositi bancari delle
famiglie. D’altra parte, a mitigare lo scenario per l’immobiliare intervengono
alcune prime indicazioni di risveglio del mercato dei mutui. Secondo l’indagine sul credito bancario condotta dalla Bce, le condizioni di erogazione di mutui
immobiliari alle famiglie sono divenute di segno meno restrittiv o nel 2014. I
tassi d’interesse a breve sono prossimi a zero e quelli sui mutui erogati alle
famiglie iniziano a beneficiare della riduzione dello spread.
Figura 2.3. Dopo il boom degli anni duemila si riduce il valore delle case
Prezzi degli immobili in termini reali var. % 2007-2013
13
-20
-6
Italia
Francia
-36
Germania
Spagna
Fonte: REF Ricerche su dati Ocse
Per meglio comprendere il posizionamento delle famiglie italiane è utile un
confronto internazionale. Una ricerca realizzata da Boston Consulting Group
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