Rapporto Coop Consumi e Distribuzione Rapporto Coop 2014 | Page 35

Capitolo 1. La recessione si allontana ma la ripresa non c’è 1.7. La priorità è sostenere la domanda Tre anni di politica fiscale restrittiva hanno pesato non poco sul reddito delle famiglie. Sono aumentate le imposte, spingendo la pressione fiscale ai massimi storici nel 2013, ma si è anche ridotta di molto la spesa pubblica, gravando sui bilanci delle famiglie attraverso misure come ad esempio il blocco salariale dei dipendenti pubblici. Solo recentemente la tendenza si è arrestata: vincoli più lenti provenienti dall’Europa hanno liberato alcuni spazi per la politica di bilancio. Si punta quindi a un rilancio dei consumi e della domanda aggregata, insieme a stimoli per rivitalizzare il mercato del lavoro. Il nodo sono le coperture, che potrebbero vanificare gli effetti delle misure espansive sulle famiglie. Le manovre “lacrime e sangue” hanno inciso sul potere d’acquisto delle famiglie agendo attraverso diversi canali. Uno dei principi ispiratori della politica fiscale degli ultimi anni è stato quello di spostare il carico fiscale “dalle persone alle cose”, ovvero rafforzare l’imposizione indiretta a favore di un alleggerimento delle imposte dirette sui redditi. È così che la maggior parte degli interventi sulle entrate si sono concentrati sulle imposte indirette: l’aumento dell’Iva ordinaria, che in due riprese è passata dal 20 al 22% (anche se all’aumento delle aliquote non è corrisposto, almeno fino al 2013, un adeguato incremento del gettito, in parte per la debolezza dei consumi, in parte probabilmente a causa di una maggiore propensione a evadere in tempi di crisi); l’aumento delle accise sui carburanti, che ha portato il gettito da 23 miliardi nel 2007 a più di 27 nel 2013; un aumento delle varie imposizioni sui monopoli (giochi, tabacchi, ecc.). Le famiglie hanno quindi subìto gli aumenti della tassazione indiretta attraverso rincari dei prezzi dei prodotti acquistati. D’altra parte, anche le imposte dirette non sono rimaste esenti da inasprimenti. Si è tassato il risparmio, attraverso aumenti della tassazione sulle rendite finanziarie, ma si è osservato anche un aumento dell’imposizione diretta dovuto alle addizionali locali. Le amministrazioni territoriali hanno infatti dovuto sopperire agli imponenti tagli di spesa e ai vincoli stringenti sui saldi utilizzando la leva fiscale: il gettito dell’addizionale comunale sull’Irpef è quasi raddoppiato rispetto al 2007, mentre quello dell’addizionale regionale è aumentato del 50%. Sono aumentate di molto anche le imposte sul patrimonio. In particolare l’introduzione dell’Imu ha fatto raddoppiare nel 2012 il gettito dell’imposta sugli immobili, rispetto alla vecchia Ici. Il dibattito sull’imposta è stato molto ampio, soprattutto per la componente gravante sull’abitazione principale delle famiglie. L’impopolarità del tributo ha quindi spinto verso la scelta di abolirne [ 33 ]