Capitolo 6. Tecnologie e nuovi stili di acquisto cambiano la Gdo
6.9 L’ecommerce rivoluziona il dettaglio italiano
Le famiglie hanno imparato ad utilizzare internet per reperire informazioni
sul prodotto, per raccogliere l’esperienza di altri consumatori e anche per concludere l’acquisto, riconoscendo alla rete attributi come la comodità, la convenienza e l’ampiezza dell’assortimento: nel complesso, con un incremento
intorno al 20%, il giro d’affari dell’ecommerce è atteso superare i 14 miliardi
di euro nel 2014. Quasi il 40% è destinato all’acquisto di viaggi e servizi di
trasporto, il 25% in servizi forniti dai gruppi d’acquisto ed in servizi privati
(assicurazioni, attività di ricreazione), il 12% nei prodotti al dettaglio non alimentari, 9% in telecomunicazioni, il 6% in prodotti informatici e tecnologici,
il 3% in abbigliamento e calzature. Solo l’1% finisce nell’acquisto di prodotti
alimentari, siano essi freschi o lavorati.
Figura 6.26. Quota del giro d’affari per settore merceologico
Anno 2013
Servizi vari
11,0%
28,8%
Viaggi e trasporti
9,0%
6,1%
3,0%
2,4%
1,2%
0,9%
37,2%
Alberghi e ristoranti
Alimentari
Beni per la casa
Abbigliamento e calzature
Informatica e beni digitali
Telecomunicazioni
Dettaglio non alimentare
+20,4%
Crescita del giro
d’affari nel 2013
€ 69,9
Scontrino medio
€ 11,6mld
Giro d’affari
e-commerce
(1% dei consumi)
+33,5%
Il numero degli atti
d’acquisto
Fonte: Osservatorio Carta SI
Piuttosto eterogenei sono anche i ritmi di crescita dei diversi segmenti:
nell’ultimo anno il giro d’affari sul web dell’abbigliamento è cresciuto del 44%,
per effetto del traino esercitato dalle piattaforme virtuali di intermediazione.
Tra le aree di spesa che sul web crescono meno, l’informatica ed il settore degli
alberghi e dei ristoranti. Incremento nell’ordine del 25% per gli alimentari: una
cifra relativamente contenuta se si tiene conto della dimensione dei bacini di
potenziale espansione che potrebbero essere coperti dal canale on line. Tale
fenomeno discende in buona misura da uno sviluppo non ancora adeguato
dell’offerta, che non ha saputo far interiorizzare al consumatore una modalità
di acquistare alternativa rispetto a quella legata ai format tradizionali del canale fisico.
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