Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2014
domanda di auto, mobili, arredi e elettrodomestici è in recupero, alimentata
sia dal ciclo delle sostituzioni, in ragione di un parco circolante che si è fatto
vetusto negli anni, sia del sostegno offerto dagli incentivi fiscali alle ristrutturazioni edilizie (estese anche a mobili ed elettrodomestici).
Le vendite della distribuzione moderna inoltre continuano a soffrire il negativo andamento del comparto non food e accusano nell’alimentare la sempre
maggiore concorrenza degli specializzati.
Tra questi contano certamente gli operatori del commercio tradizionale (ambulanti, mercatini, prossimità) ma pesano soprattutto i nuovi canali di vendita
a forte specializzazione merceologica (chimico, bio, surgelati, petfood, specialties alimentari, ecc. ecc.) che assicurano un servizio di maggiore prossimità e/o
di più intensa specializzazione.
Sopratutto sul primo versante pesa, evidentemente, l’esplosione del commercio elettronico, che cresce a ritmi annui a due cifre e attrae i segmenti di
domanda maggiormente dinamici: le coorti più giovani e a più elevato livello
di scolarizzazione della popolazione, i residenti nei grandi centri urbani, le
regioni del nord del Paese. Un digital divide che penalizza oltre modo la distribuzione moderna.
L’anno 2015 dovrebbe vedere un ulteriore consolidamento delle tendenze
in atto, trainate ancora una volta dal recupero del potere d’acquisto. Al ribasso
dell’inflazione di canale che tenderà a sottrarre spazi di crescita al fatturato
potrà contrapporsi un debole recupero dei volumi e una ulteriore attenuazione
dell’effetto negativo del mix: un quadro coerente con un modesto incremento
del fatturato, nell’ordine del mezzo punto percentuale.
Lo spaccato merceologico conferma il sostegno offerto dalle vendite di generi di largo consumo confezionato e dei prodotti freschi a prezzo variabile,
per questi ultimi sostenuto anche dal recupero delle quotazioni del fresco ortofrutticolo, sollecitate dalle conseguenze degli eventi climatici dell’autunno;
mentre in arretramento si confermano le vendite di prodotti non alimentari
(elettrodomestici, abbigliamento, calzature, eccetera), dove alla preferenza del
consumatore per il canale specializzato si assomma la crescente penetrazione
del canale elettronico.
Le performance intra-canale sono attese confermare le relatività evidenziate
negli anni recenti. Alle già note difficoltà degli ipermercati, che originano dalla
crisi del modello despecializzato e del segmento non food, si assomma una
crescente preferenza per un minore uso dell’auto. Pur nel recupero di potere
d’acquisto la crescente quota di famiglie soggette a vincoli di bilancio stringenti alimenta un travaso di vendite verso i discount.
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