Capitolo 5. Nel carrello rinunce e qualità
intolleranze alimentari li rende prodotti particolarmente appetibili agli occhi dei
consumatori. Crescono allo stesso modo i prodotti per la colazione in casa, a
testimonianza del fatto che si limitano le occasioni di consumo extradomestico.
Crescono i prodotti di costo inferiore rispetto a soluzioni più costose (la birra
e il vino). Continua il calo dei prodotti a più alto valore aggiunto (probiotici,
bevande) e continuano purtroppo a calare le vendite dei prodotti dei bambini.
Tornano invece a crescere alcuni beni di conforto come le patatine.
Vendite nella Gdo: -4% per i vini
Variazioni % sullo stesso periodo dell’anno precedente (anno terminante giugno 2014)
Top ten
var. %
Bottom ten
var. %
Prodotti senza glutine
32,1%
Probiotici
-14,9%
Bevande alla soia
20,1%
Casalinghi
-12,4%
Elaborati avicunicoli cotti
17,1%
Latte fresco aromatizzato
-9,4%
Altri formaggi
16,3%
Aranciate
-8,9%
Patatine
10,2%
Detersivi lavatrice in polvere
-7,9%
7,7%
Latte fresco
-6,0%
Pesce surgelato preparato
7,3%
Pannolini
-5,5%
Biscotti frollini
5,0%
Vino I.g.t. e da tavola
-4,4%
Birre alcoliche
3,6%
Verdura fresca confezionata
-2,2%
Tonno sott'olio
1,7%
Carta igienica
-2,0%
Creme spalmabili
Fonte: REF Ricerche su dati Nielsen
Una differente lettura degli andamenti può essere condotta a partire dall’aggregazione dell’intero assortimento per “carrelli della spesa”, ovvero per raggruppamenti di prodotti con caratteristiche funzionali omogenee. Andamento
piatto per l’intero aggregato del Largo consumo confezionato - Lcc (-0,2%) e
lievemente in flessione il carrello “basic” (-0,7%), che raccoglie molti prodotti di
base della dieta mediterranea (dalla passata di pomodoro alla pasta secca, dal
riso confezionato ai legumi lessati).
Cresce ancora il carrello del lusso (+2,1%), che annovera articoli ad elevato valore unitario quali champagne, funghi, tartufi ed alcune tipologie di prodotti ittici:
questa tendenza conferma che è ancora in atto un fenomeno di polarizzazione
dei comportamenti di consumo e che alcune fasce della popolazione, quelle
presumibilmente dotate della maggiore capacità di spesa, tendono a rivolgersi
maggiormente alla Gdo e ad acquistare con regolarità beni dal costo unitario
più elevato.
Medesima tendenza anche per il raggruppamento che include i piatti pronti:
dopo un biennio di rallentamento, i ritmi di crescita hanno ripreso a correre
(+3,2%). Il ricorso alla preparazione domestica, molto diffuso negli anni di crisi,
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