Capitolo 5. Nel carrello rinunce e qualità
Contemporaneamente, sono in forte aumento gli italiani affetti da disturbi
dell’alimentazione: secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, circa l’8%
dei bambini e il 2% della popolazione adulta soffre di reazioni avverse ad uno
o più cibi. I numeri delle intolleranze stanno crescendo sensibilmente: oggi 7
italiani su 10 non digeriscono il lattosio, mentre un italiano su cento soffre di
celiachia. I dati sulla vendite presso i punti vendita della Gdo confermano il
trend in atto: il giro d’affari annuo dei prodotti senza glutine e di quelli a base
di cereali alternativi al frumento (soia, kamut, farro, ecc.) vale poco meno di
250 milioni di euro all’anno, con incremento dei volumi negli ultimi dodici
mesi pari al 18%.
Figure 5.15. Cresce l’attenzione per le intolleranze alimentari
Andamento delle ricerche che contengono la parola chiave “intolleranza al lattosio”
e “intolleranza al glutine”. Frequenza massima settimanale = 100.
80
Intolleranza al lattosio
80
Intolleranza al glutine
71
77
70
58
60
40
30
20
64
49
50
31
20
2007
33
21
2008
36
23
2009
42
49
29
2010
37
2011
2012
2013
2014
Nota: Il Grafico riporta l’andamento nel tempo delle ricerche contenenti la parola chiave “intolleranza al lattosio”
e “intolleranza al glutine”
I valori sono normalizzati sulla settimana con il massimo numero di ricerche, che assume un valore pari a 100
Fonte: REF Ricerche su dati Google Trends
Il consumo etico piace agli italiani
Biologico ma non solo: gli italiani si scoprono fruitori dei consumi alimentari etici. Anche la spesa al supermercato può quindi diventare l’occasione per
sostenere giuste cause: qualità e sapore si scontrano tuttavia con prezzi più
elevati e scarso adeguamento dell’offerta.
Negli ultimi anni il consumatore italiano ha radicalmente cambiato le sue
preferenze. Oggi il responsabile degli acquisti del nucleo familiare è certamente
più sensibile a cogliere le opportunità di risparmio per rispettare vincoli di
bilancio più stringenti, ma è anche più consapevole e presta attenzione alla
reputazione dell’azienda produttiva e alle caratteristiche del ciclo produttivo:
pressochè la totalità degli italiani (97%) dichiara di prestarvi attenzione.
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