PAZZO PER LA NEVE
Jader Vagnini è di San Marino. Entusiasta, simpatico e aperto, ha partecipato a diverse edizioni del Challenge
ottenendo buoni risultati e vincendo
parecchi premi.
Quando hai iniziato a correre?
“Nel 1996, nel Trofeo Cinquecento che
conclusi al secondo posto fra i debuttanti, davanti a bravissimi piloti: a quei
tempi po i gli iscritti erano sul serio tanti
e mi pare che quell’anno fossimo una
cinquantina. Una bella esperienza e un
ottimo modo per iniziare. Nel ’98 ho
corso nel Trofeo Terra e poi, con mia
grande soddisfazione, ho vinto il Trofeo Seicento delle Regioni, sia la sezione challenge, sia quella piloti. Il premio
era partecipare al mitico Rallye Monte-Carlo e così, a gennaio dell’anno
successivo, ero alla partenza di quella
bellissima gara. Un’emozione, eravamo
in un team ufficiale e avevamo addirittura un ricognitore tutto per noi! ”.
Com’è nata la passione per i rally?
“Fin da ragazzino, in effetti. Negli anni
’80 e ’90 venivano piloti famosi a correre il San Marino. Mio zio aveva un albergo che si riempiva di piloti e meccanici, dall’altra parte della strada i miei
genitori avevano una pizzeria davanti
alla quale si piazzavano sempre alcuni
team a fare assistenza e io ero sempre li a curiosare. In quel periodo non
Jader Vagnini e Alice Palazzi - Renault Clio R3C
mi perdevo una gara: le prove speciali
che si disputavano vicino a casa le andavo a vedere in bicicletta. Quando finalmente ho preso la patente ogni inverno mi divertivo ad andare a fare un
po’ di traversoni sulla neve. Avevo una
Fiat 127 che noi amici chiamavamo “zeroventisette”... Di auto ne ho distrutte
un po’, ma guidare sulla neve, secondo
me, aiuta veramente tanto ad imparare e a saper gestire il mezzo. Da li nessuno mi ha più fermato”.
Quali tipi di gare preferisci?
“In assoluto quelle su sterrato. Mi piace
la neve e in generale i fondi con bassa
aderenza, per cui nulla di meglio delle
gare su terra. Comunque fondamentalmente mi piace correre per cui vanno bene anche le gare su asfalto”.
Qualche avvenimento particolare che
vuoi condividere?
“Tutti i momenti della mia carriera di pilota sono stati indimenticabili, ma uno
in particolare mi ha emozionato: il Rally
di Messina del 2000. Ho concluso terzo assoluto con una Renault Megane
Maxi, e già questo era fantastico, ma
soprattutto ho condiviso il podio con
Piero Longhi che aveva vinto con una
Toyota Corolla WRC e con Paolo Andreucci, secondo con una Subaru Impreza WRC. Questa è stata una grandissima soddisfazione e un momento
assolutamente indimenticabile, insieme all’esperienza al Monte-Carlo”.
Cosa pensi del Challenge Raceday?
“Mi piace e infatti continuo a essere
presente tutte le volte che posso. Le
gare sono ben organizzate, le prove
speciali veramente tutte molto belle e
spettacolari. Non ho potuto partecipare alla nuova gara inserita quest’anno,
il Nido dell’Aquila, a causa di problemi
di lavoro. Ma c’ero alla Ronde della Val
d’Orcia e anche al Balcone delle Marche e cercherò di disputare anche le
altre in calendario. Il Challenge è organizzato bene da ottime persone”.
Quante edizioni hai disputato?
“Questa è la terza stagione. Nella scorsa ho vinto tra le 2 Ruote Motrici e poi
alcuni dei trofei proposti, come Sparco,
Pirelli e anche il mio Raggruppamento”.
C’è qualche cosa che cambieresti o che
aggiungeresti nel Challenge?
“Se posso dare il mio parere, consiglierei di modificare le prove o almeno di
invertire il senso di marcia, dove possibile, per variare un po’ rispetto a quanto viene ripetuto ormai da un po’ di
anni. Cosa aggiungerei? Beh…una gara
in pista su neve e ghiaccio, si potrebbe
inserire nei tre mesi invernali centrali e
magari creare una gara con scontri diretti, una cosa tipo Motor Show”.