INTERVISTE
A tu per tu con Alessandra de Bianchi
GIACOMO DE ANGELIS
Giacomo De Angelis, compirà 24 anni il
prossimo agosto, sammarinese. La passione per i rally l’ha da sempre, è la passione di famiglia ed è cresciuta con lui.
Quando hai iniziato a correre? “Ho iniziato
a correre all’età di 19 anni. All’inizio come
navigatore, poi ho affittato un’auto e ho
provato a sedermi a sinistra e da quella prima volta ho continuato come pilota
fino ad arrivare ad acquistare un’auto da
gara tutta mia”.
Come è nata la passione per il rally? “E’
una passione di famiglia! Il mio babbo
correva sia da pilota che da navigatore,
mia mamma ha fatto qualche gara da
navigatrice, mio zio correva anche lui facendo da pilota e navigatore.. Credo proprio sia nel nostro DNA! Quando avevo 15
anni il mio babbo mi ha regalato un’Ape
50 Proto (modificata proprio per fare le
gare) che ho ancora adesso e con la quale continuo a correre. Intanto aspettavo
con ansia di arrivare alla maggiore età
per poter iniziare a correre nei rally, cosa
che ho fatto. Il mio sogno era di riuscire ad
acquistare un’auto mia e il sogno si è realizzato…ho acquistato una Citroen Saxo
1600cc di classe N2”.
Ora hai un altro sogno nel cassetto?
“Si, due, il primo non credo si realizzerà
mai in effetti, mi piacerebbe fare il pilota come lavoro. Mentre l’altro è correre il
Rally Svezia, gara impegnativa, ma deve
essere fantastico correre sulla neve!”
Come mai hai scelto le gare su terra e non
su asfalto? “Per la verità ho iniziato le
mie gare su asfalto disputando quelle
di casa e vicino a San Marino. Dopo due
anni che correvo su asfalto mi sono reso
conto che portavo a casa pochi risultati e sinceramente non mi piaceva più di
tanto, così ho deciso di dare una svolta
passando alla terra. Prima di buttarmi
a capofitto ho cercato consigli da amici,
parenti e conoscenti. La mia idea era di
provare almeno una gara su sterrato e
dopo aver sentito un po’ in giro mi sono
deciso, ho iniziato e ho abbandonato l’asfalto. Già dopo la prima gara su terra mi
sono reso conto che l’asfalto non fa per
me e che i rally veri sono quelli su terra!
Mi danno grande soddisfazione e, nonostante io abbia una vettura di piccola cilindrata, riesco sempre a portare a casa
buoni risultati”.
Hai voglia di raccontarci qualche avvenimento capitato durante la tua carriera da
pilota?
Si certo. Nel 2012 ho partecipato al 2°
Rally Racing Dreams a San Marino. La
prima prova direi che andò molto bene,
ma il problema venne alla seconda prova speciale, quando in una sinistra persi
il controllo del posteriore della macchina
finendo così ad urtare un marciapiede e
piegando il ponte. Anche se a fatica siamo riusciti ad arrivare comunque a fine
prova e poi all’assistenza, solo che non
c’era il pezzo di ricambio e allora abbiamo
pensato di provare a raddrizzare il ponte
legando un cavo da una parte al cerchio
della mia auto e l’altra parte alla Subaru
di un amico. Il primo tentativo è andato
benino tanto che qualcosa eravamo riu-
sciti a raddrizzare, ma il secondo è andato
malissimo, la ruota si è staccata del tutto,
l’abbiamo vista partire e quasi volare nella macchina del mio amico. Li per li non è
stato molto bello, ma poi ripensandoci e
rivedendo l’accaduto ripreso in un video,
la cosa è diventata un po’ più divertente…
abbiamo attirato l’attenzione di un sacco di persone e i loro commenti ci hanno
fatto sorridere. Alla fine siamo riusciti a
sistemare l’auto rimediando il pezzo che
serviva e riuscendo a rientrare con il regolamento Super-Rally. Pensa che siamo
arrivati anche primi di classe!”
Come ti sembrano le gare del Challenge
di questa stagione? Le hai già disputate
tutte?
Lo scorso anno ho disputato solo qualche
gara, mentre in questa stagione ci siamo
iscritti a tutto il Challenge e ho partecipato a tutte le ronde in programma. Anche
se è solo la mia prima stagione con Raceday, posso dire di essere molto contento
di tutte le gare e dell’ottima organizzazione di ogni singola gara, ottimi premi finali
ed è un bell’ambiente. Spero di riuscire a
partecipare anche alla prossima stagione.
La PS che sino ad ora mi è piaciuta di più
è l’Alpe di Poti, strepitosa.
Qualche cosa che desidereresti cambiare
o aggiungere nel Challenge?
Non trovo niente da cambiare, anzi direi
che va tutto perfettamente bene così
com’è.