Raceday News 2014-2015 | Page 7

TECNICA Ferrari, McLaren, Abarth e Chrysler Viper. Non è un caso che l’unica scocca ibrida per un sedile da competizione(fibra di vetro e carbonio) sia Sabelt. Il pensiero tecnico comune è sempre stato chiaro, cristallino: una scocca in vetroresina coniuga il miglior peso raggiungibile a basso costo, mentre il carbonio permette di ottenere il peso assoluto più basso ma a costi decisamente più rilevanti. L’obbiettivo è stato ottenere un sedile leggero quasi come quelli in carbonio ad un prezzo simile alla vetroresina, pur ottemperando alla norme di sicurezza che regolano le omologazioni di questi prodotti. In questo senso, inoltre, le geometrie avvolgenti adottate hanno dimostrato miglioramenti per la protezione del pilota sia all’altezza delle spalle, sia a livello lombare, soprattutto negli urti laterali. Questa attenzione alla protezione e al contenimento durante la gara, ha imposto indirettamente uno studio sull’ergonomia e sul posizionamento del corpo del pilota: maggiore è la precisione di seduta e il contatto fra corpo e sedile, minore è la flessibilità di applicazione alle diverse corporature. E la soluzione adottata è diventata anche uno dei punti di forza del sedile nelle scelte dei clienti: due diverse scocche omologate e quattro taglie complessive disponibili, che offrono ampia disponibilità sia per lo spazio nell’abitacolo, sia per le diverse conformazioni fisiche dei piloti. Non è una novità: Sabelt è l’unica azienda che propone praticamente tutti i sedili della gamma con diverse opzioni di taglie e con diverse alternative di imbottitura che permettono sem- pre di trovare la giusta soluzione. E una giusta soluzione non può non aver riscontro con le interazioni dei componenti montati sull’auto ed il pilota, ed in particolare con l’abbigliamento tecnico, che fra tutti gli accessori, più direttamente ne garantisce la protezione contro il fuoco, rischio fra i più temibili durante una gara, di qualsiasi tipo essa sia. Come marchio di sicurezza e come rappresentante della ideologica cella di sicurezza a protezione degli occupanti, Sabelt non poteva non sviluppare una gamma di accessori di abbigliamento tecnico adeguata, in cui però, e questo è valso specialmente per Sabelt, il principio di fondamentale di sicurezza si associa a pari merito, non solo con la leggerezza della tuta ma in coabitazione con la traspirabilità dei materiali. Nel 2006 uno studio della FIA presentato a Roma sancisce un principio fondamentale: un pilota in condizioni fisico/ambientali migliori è in grado di reagire alle difficoltà che repentinamente si susseguono con tempi più brevi aumentando di molto la positività delle risposte e il grado sicurezza per sé, per il copilota e per la vettura. Immaginate quanto possa cambiare guidare la vostra vettura nel traffico con il condizionatore acceso, oppure senza condizionamento e magari, in condizioni di salute precaria, con la temperatura alta. Immaginate come cambierebbe la vostra reattività in caso di frenata o sterzata improvvisa o quanto vi sentireste pronti a evitare un ostacolo. Sabelt ha sempre lavorato in questa direzione e con queste premesse sono state ulteriormente sviluppate le tute ignifughe degli ultimi anni: tessuti sempre più leggeri e traspiranti. A cominciare dal tessuto Diamond, vera e propria icona di traspirabilità fortemente identificato con la Sabelt che lo ha scoperto nelle divise dei vigili del fuoco e lo ha sviluppato e modificato perché avesse le caratteristiche tecniche adatte ad una tuta da pilota. Oggi anche a distanza di qualche anno è fra i tessuti più apprezzati soprattutto per le competizioni nei climi caldi, non solo per la leggerezza e traspirabilità ma anche per la morbidezza e la comodità una volta indossato e per il grado alto di sicurezza al fuoco e all’abrasione. Oppure la nuova nata TI-700 che offre caratteristiche di protezione di altissimo livello approvate dagli standard più severi e che pesa circa novecento grammi, valore impensabile solo fino a pochi anni fa. Sicurezza e leggerezza non è solo una trovata pubblicitaria ma un principio fondamentale su cui basare le proprie scelte; e quando si è capaci di coniugarle si possono aprire fronti nuovi, opportunità alternative che diversamente non sono avvicinabili. Come lo spazio. Perché grazie a queste due parole chiave, portanti per lo sviluppo di prodotti ad alte prestazioni, Sabelt è arrivata a fornire, con gli stessi componenti usati per le autovetture, anche i moduli cargo impiegati per trasportare vettovaglie alla stazione spaziale ISS.