TECNICA
Ferrari, McLaren, Abarth e Chrysler Viper.
Non è un caso che l’unica scocca ibrida
per un sedile da competizione(fibra di
vetro e carbonio) sia Sabelt.
Il pensiero tecnico comune è sempre
stato chiaro, cristallino: una scocca
in vetroresina coniuga il miglior peso
raggiungibile a basso costo, mentre il
carbonio permette di ottenere il peso
assoluto più basso ma a costi decisamente più rilevanti.
L’obbiettivo è stato ottenere un sedile
leggero quasi come quelli in carbonio
ad un prezzo simile alla vetroresina,
pur ottemperando alla norme di sicurezza che regolano le omologazioni di
questi prodotti. In questo senso, inoltre, le geometrie avvolgenti adottate
hanno dimostrato miglioramenti per la
protezione del pilota sia all’altezza delle
spalle, sia a livello lombare, soprattutto
negli urti laterali.
Questa attenzione alla protezione e
al contenimento durante la gara, ha
imposto indirettamente uno studio
sull’ergonomia e sul posizionamento
del corpo del pilota: maggiore è la precisione di seduta e il contatto fra corpo
e sedile, minore è la flessibilità di applicazione alle diverse corporature. E la
soluzione adottata è diventata anche
uno dei punti di forza del sedile nelle
scelte dei clienti: due diverse scocche
omologate e quattro taglie complessive disponibili, che offrono ampia disponibilità sia per lo spazio nell’abitacolo,
sia per le diverse conformazioni fisiche
dei piloti. Non è una novità: Sabelt è l’unica azienda che propone praticamente tutti i sedili della gamma con diverse
opzioni di taglie e con diverse alternative di imbottitura che permettono sem-
pre di trovare la giusta soluzione.
E una giusta soluzione non può non
aver riscontro con le interazioni dei
componenti montati sull’auto ed il pilota, ed in particolare con l’abbigliamento
tecnico, che fra tutti gli accessori, più
direttamente ne garantisce la protezione contro il fuoco, rischio fra i più temibili durante una gara, di qualsiasi tipo
essa sia.
Come marchio di sicurezza e come
rappresentante della ideologica cella di
sicurezza a protezione degli occupanti,
Sabelt non poteva non sviluppare una
gamma di accessori di abbigliamento
tecnico adeguata, in cui però, e questo è valso specialmente per Sabelt, il
principio di fondamentale di sicurezza
si associa a pari merito, non solo con
la leggerezza della tuta ma in coabitazione con la traspirabilità dei materiali.
Nel 2006 uno studio della FIA presentato a Roma sancisce un principio
fondamentale: un pilota in condizioni fisico/ambientali migliori è in grado di reagire alle difficoltà che repentinamente
si susseguono con tempi più brevi aumentando di molto la positività delle
risposte e il grado sicurezza per sé, per
il copilota e per la vettura.
Immaginate quanto possa cambiare
guidare la vostra vettura nel traffico
con il condizionatore acceso, oppure senza condizionamento e magari,
in condizioni di salute precaria, con la
temperatura alta. Immaginate come
cambierebbe la vostra reattività in
caso di frenata o sterzata improvvisa
o quanto vi sentireste pronti a evitare
un ostacolo.
Sabelt ha sempre lavorato in questa
direzione e con queste premesse sono
state ulteriormente sviluppate le tute
ignifughe degli ultimi anni: tessuti sempre più leggeri e traspiranti.
A cominciare dal tessuto Diamond,
vera e propria icona di traspirabilità
fortemente identificato con la Sabelt
che lo ha scoperto nelle divise dei vigili
del fuoco e lo ha sviluppato e modificato perché avesse le caratteristiche
tecniche adatte ad una tuta da pilota.
Oggi anche a distanza di qualche anno
è fra i tessuti più apprezzati soprattutto per le competizioni nei climi caldi,
non solo per la leggerezza e traspirabilità ma anche per la morbidezza e la
comodità una volta indossato e per il
grado alto di sicurezza al fuoco e all’abrasione. Oppure la nuova nata TI-700
che offre caratteristiche di protezione
di altissimo livello approvate dagli standard più severi e che pesa circa novecento grammi, valore impensabile solo
fino a pochi anni fa.
Sicurezza e leggerezza non è solo una
trovata pubblicitaria ma un principio
fondamentale su cui basare le proprie
scelte; e quando si è capaci di coniugarle si possono aprire fronti nuovi, opportunità alternative che diversamente non sono avvicinabili.
Come lo spazio. Perché grazie a queste due parole chiave, portanti per lo
sviluppo di prodotti ad alte prestazioni,
Sabelt è arrivata a fornire, con gli stessi componenti usati per le autovetture, anche i moduli cargo impiegati per
trasportare vettovaglie alla stazione
spaziale ISS.