INTERVISTE
A tu per tu con Alessandra de Bianchi
LA VOGLIA DI VINCERE
Francesco Fanari è di Foligno e anche
quest’anno si sta dimostrando protagonista del Challenge: terzo assoluto al
Nido dell’Aquila e quarto assoluto in Val
d’Orcia.
Quando hai iniziato a correre?
“Il 14 Luglio del 2002, però a me sembra ieri... Ricordo tutto perfettamente,
soprattutto il temporale un’ora prima
della partenza che mi gettò nel panico.
Per me era il rally di casa: il Valle Umbra Sud che non esiste più, purtroppo. Partenza dal corso principale della
‘mia’ Foligno con una Peugeot 205 Rallye preparata dalla mitica famiglia Paletta di Perugia. Da quel momento non
ho più smesso e devo ringraziare tante
persone che hanno creduto in me”.
Come è nata la passione per i rally?
“Non vengo da una famiglia ‘da corsa’,
né da una terra di motori, tutto è nato
in maniera apparentemente inspiegabile. Fin da piccolo sono stato sempre
molto competitivo, volevo essere il primo in quello che facevo e amavo il rischio. A 14 anni ho scoperto il brivido
che mi regalava la velocità, dominarla
e arrivare al limite, prima con uno scooter super-preparato e poi con i Kart.
A 16 anni ero incantato dalle evoluzioni
delle auto da rally degli anni 80-90 e
dal mitico Colin McRae: è nata così la
voglia di provarci, di capire se ero bravo
con un volante tra le mani. Grazie ad un
paio di amici di quelli ‘giusti’ e alla mia
famiglia il sogno è diventato realtà” .
Come mai hai scelto gare su terra e non
asfalto?
“È stato amore a prima vista! I primi
due o tre anni ho corso su asfalto, ma
dopo il primo test su terra con la Fiat
Stilo Trofeo ho capito che il divertimento era almeno triplo. Guidare sempre
di traverso è tutta un’altra storia. I ‘veri’
rally sono sulla terra. Il mio obiettivo poi
divenne correre nel Mondiale; questo
mi fece concentrare ancora di più sui
fondi sterrati. Nel 2008, 2009 e 2010
ho disputato il WRC, e nel 2008 ho vinto la classifica Junior. Peccato che siano tempi andati…”
Cosa pensi del Challenge Raceday?
“Bello e ben organizzato. Traspare la
passione e la competenza di Alberto
Pirelli e del suo staff. La chiave del successo, secondo me, sono le prove speciali mitiche che vengono proposte. Le
stesse dove, in passato, è stata scritta
la storia del nostro sport. A fine prova,
che si sia fatto un bel tempo oppure
no, sicuramente ci si è divertiti. Ottima
la formula del fine settimana e ottima
anche l’ammissione delle World Rally
Car. Avere due prove così in ogni gara
(e alcune location lo permetterebbero)
sarebbe il massimo”.
Vuoi condividere qualche avvenimento
particolare della la tua carriera di pilota?
“In 12 anni di corse, ne ho viste e vissute
tante! Non scorderò mai il test in vista
del mio primo Mille Laghi. Dopo aver
provato tutta la mattina su una strada
velocissima piena di dossi e salti, vicino
a Jyväskylä, in puro stile “finland”, ero
convinto di andare abbastanza forte
ed ero fiducioso per la gara. Nel pomeriggio doveva venire un istruttore della
Tommi Mäkinen Racing che mi avrebbe dato qualche dritta per affrontare
al meglio le PS finlandesi: beh, dopo i
primi chilometri insieme rimasi letteralmente allibito! Ad ogni dosso usava
una marcia in più rispetto alla mia ed
era almeno 10 km più veloce! Realizzai
che fino a quel momento ‘avevamo
scherzato’ e che sarebbe stata una
gara molto dura! Il rally andò bene ma
i ‘Flying Finns’ volavano sul serio…Irraggiungibili, la prima volta che si va a cor-
rere a casa loro! Un momento indimenticabile è il giorno in cui ho vinto il titolo
riservato ai debuttanti nel Campionato
del Mondo Rally 2008. Un risultato del
quale vado fiero e una grande soddisfazione che, forse, non si ripeterà”.
Come è andata la prima gara della stagione del Challenge Raceday?
“Alla grande! Terzo assoluto e 1° di Gr. N.
Ci tenevo a far bene nella gara di casa,
ma onestamente non credevo di poter
lottare per il podio visti i piloti e le auto
al via.
Ho preparato meticolosamente la
gara durante i test del venerdì ed ho
cercato di rimanere sempre concentrato guidando senza commettere errori nei quattro passaggi che portano
sulla vetta del Monte Pennino. Tutto
ha funzionato alla grande: le gomme
Pirelli sono state perfette, l’auto era
velocissima e i ragazzi della PB hanno
svolto un ottimo lavoro. Un inizio stagione perfetto, ma la strada è lunga e
tortuosa e gli avversari non scherzano”.
Come ti sembrano le altre gare del
Challenge Raceday?
“E’ dura scegliere la più bella, le conosco tutte e sono tutte fantastiche.
Queste PS ce le invidiano in tutto il
mondo. L’anno scorso ho fatto molto
bene al Valtiberina nonostante fosse la
prima volta che disputavo l’Alpe di Poti.
Spettacolare anche quella di Radicofani, dallo start fino al paese è l’università
dei rally.
Manca solo una bella prova speciale
dalle parti di Gubbio, poi siamo davvero al top! Sono certo che ne vedremo
delle belle anche quest’anno!”
Francesco Fanari e Silvio Stefanelli- Mitsubishi Lancer EVO IX N4