LA STRANA COPPIA
Paolo Epis e Denis Piceno, un equipaggio tutto friulano. Paolo correva negli
anni settanta, mentre Denis, giovanissimo, ha iniziato da poco, li accomuna
una grande passione per i rally.
Come mai avete iniziato a correre insieme?
Denis: “Avevo disputato un gare con Filippo, il figlio di Paolo. La scorsa Liburna
Ronde Terra è stata la nostra prima
gara insieme. Nonostante la differenza
di età ci troviamo bene e il nostro feeling migliora prova dopo prova”.
Quando avete iniziato a correre e
com’è nata la passione per i rally?
Paolo: “Ho iniziato parecchio tempo
fa, nel lontano 1974 con una Fiat 128
Coupé preparata da Ceccato, auto
strepitosa, al Rally Alpi. La passione
per i rally è nata seguendo le gesta
del ‘Drago’ Munari con la sua Fulvia, un
personaggio e un pilota incredibile”.
Denis: “Ho iniziato un po’ dopo… nel
2010, dopo aver partecipato ad un corso per navigatori, avevo 20 anni. Sono
di Cividale così sin da piccolo seguivo il
Rally Alpi Orientali, quindi praticamente
dietro casa. Mia madre cedendo alle
mie insistenze mi ha permesso di spostarmi un po’ e di seguire anche rally
più lontani da casa. A quel punto però
la passione per questo sport mi aveva
già contagiato e conquistato”.
Paolo parlando del suo passato agonistico e dei suoi ricordi continua a raccontare: “Dopo alcune gare con la 128
Coupé, sono passato ad un’altra mitica
vettura, la 112, iscrivendomi al Trofeo.
Ricordo bene il Rally Isola d’Elba e il Rallye Sanremo, i risultati non sono stati
memorabili, gli altri erano troppo forti.
Comunque è stato un periodo bellissimo, si correva con grande passione
e ci si aiutava tra piloti. Ricordo che al
Rallye Sanremo Amilcare Balestrieri, allora pilota ufficiale Alfa Romeo,
mi aiutò a cambiare uno pneumatico,
ecco questo era lo spirito”.
Denis dal canto suo racconta: “Ricordo
con grande piacere quanto accaduto
a maggio di quest’anno al Rally Bellunese. Navigavo il mio amico Matteo De
Barba, e dopo una giornata di intense
battaglie eravamo secondi di classe,
mancava una sola speciale e noi volevamo assolutamente provare a vincere. Abbiamo giocato il tutto per tutto e
disputato l’ultima PS con il coltello tra
i denti…ce l’abbiamo fatta, una soddisfazione incredibile!”
Come mai la decisione di partecipare al
Challenge Raceday?
Paolo: “Dopo moltissimi anni di inattività mi è tornata la voglia di correre,
peraltro mai sopita completamente.
Mio figlio Filippo quest’anno si è dovuto
fermare per impegni di studio e allora
ho deciso di correre io! Questo Challenge sembra fatto apposta per me:
ronde di due giorni che non impegnano
troppo tempo, vedo posti che magari
non avrei mai visitato e mi diverto. Ho
ritrovato anche piloti che correvano ai
miei tempi ed è stata veramente una
piacevole sorpresa”.
Denis concorda e aggiunge: “Si la formula è azzeccatissima e le prove speciali hanno tutte un grande passato,
alcune sono veramente mitiche. A me
piace correre sia su terra che asfalto,
non ho preferenze, mi piace alternare
aspettando di poter correre anche sulla neve!”
Com’è andata a Il Nido dell’Aquila?
Paolo: “Lascio che racconti il mio navigatore, appassionatissimo e professionale, anche se ora corre con un
quasi pensionato”.
Denis: “Nel primo passaggio abbiamo fatto un testacoda che ci ha fatto perdere una ventina di secondi, un
vero peccato perché, controllando i
tempi, abbiamo visto che avremmo
potuto classificarci terzi nel nostro
Raggruppamento. Nel complesso è
andata bene, abbiamo avuto modo di
fare esperienza e migliorare il nostro
feeling, cose che torneranno utili nelle
prossime gare. Devo dire che pur essendo, di fatto, una cronoscalata, la PS
era molto bella con dei tratti veloci e
dei tornanti spettacolari, quindi confermo: è la Pikes Peak italiana!”
Avete già disputato qualcuna delle
gare del Challenge?
Denis: “Ho già corso al Prealpi Master Show e alla Liburna Ronde terra,
quest’ultima proprio con Paolo, le altre
le scopriremo di volta in volta, ma da
come è iniziata sono certo che anche
le altre ronde saranno avvincenti e ci
divertiremo”.