Il lavoro della giovane Ilaria Romito colpisce per il suo impatto
così crudo e forte con lo specchio, uno specchio in cui la
protagonista vede la propria vera immagine, uno specchio che non
le lascia scampo da ciò che è stata e ciò che ha finto di non essere.
Un linguaggio sincero, diretto, ma venato di belle immagini e una
sottile poeticità, cattura il lettore, sottoponendolo alle stesse
altalenanti emozioni che attraversano la protagonista, divisa tra la
voglia di rinascere dopo la sconfitta e il desiderio, rassegnato e
sofferente, di lasciarsi cullare dalla terra-madre per un tempo
indefinito.
[Marta Tempra]
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